Ingegneria Umanistica

COS’E’ “INGEGNERIA UMANISTICA”
Due parole a testimonianza dell’intenzione di coniugare lo “scientifico” dell’ingegno al “visionario” degli artefatti.

La Prima Scuola di Ingegneria Umanistica supera il divisionismo delle arti per formare un nuovo attore primato, prototipo della conoscenza.

Alcuni degli argomenti d’indagine sono:
la capacità di riconoscere e superare gli e(o)rrori delle arti,
scrittura versata dal testo,
dinamica dell’immaginazione,
dall’aritmetica dell’attore al gesto perfetto.

Attività:
– operazioni di archeologia teatrale: recuperare reperti che contengono i semi d’invenzione teatrale, ripulirli dalle incrostazioni storico-drammatiche e mostrarne l’essenza.
– analizzare e comparare le dinamiche degli artefatti per trovarne costanti di ingegneria costruttiva
– misurare primati attorici al di la del genere atletico-espressivo di appartenenza
– operare corpi testuali per liquidarne l’impalcatura drammatica facendo affiorare la scrittura
– realizzare materiali (spettacoli, registrazioni audio visive, pubblicazioni) indicativi per il superamento dei tradizionali sviluppi a colpi e contraccolpi di scena
– riconoscere errori nel senso della “misura di conoscenza” e rettificare l’errore in voce-gesto.

Abbiamo messo a punto l’operazione per far affiorare la scrittura da un testo, dal contenitore, dall’impalcatura per intenderci, una strategia che abbiamo trovato lavorando alla traduzione della forma dialogica in monologo.
Superamento dell’architettura drammatica finalizzata al colpo di scena fornendo esemplificazioni su come si possa edificare un materiale d’arte che sostituisce la tensione storica con la tensione del gesto incontestabile.
Abbiamo dimostrato, sempre con materiali, che l’attore primato fa ciò che può, diversamente da studi precedenti che insistevano nell’affermare che l’attore fa ciò che vuole. Abbiamo superato anche il concetto di ritmo musicale costruendo materiali che annullano la distinzione tra evento e silenzio. Molto altro ancora, mi è difficile indicare la cosa più interessante che abbiamo tracciato nel corso di questi anni, sono particolarmente orgoglioso dello studio sulle dinamiche dell’immaginazione.

Alla Prima Scuola di Ingegneria Umanistica del Minimo Teatro di Macerata arrivano medici, avvocati, professori, studenti universitari, operatori culturali e scientifici accumunati dal desiderio di comprendere e confrontarsi con ricerche espressive che hanno travalicato l’ambito del linguaggio teatrale, tanto da investire altri campi della scienza: dalla fisica alla medicina, mettendo in crisi i sistemi della percezione basati sul divisionismo:
come funziona l’immaginazione e la dissolvenza del pensiero, come riconoscere e addirittura misurare un primato attorico al di là della classificazione in genere di appartenenza (che quindi non ha più luogo a procedere), la procedura per il riconoscimento dell’errore, vale a dire della misura di conoscenza, e ancora come riabilitare un corpo quando non può più la cosiddetta “riabilitazione”. Quando un gesto può essere ancora definito bello o brutto, buono o cattivo, primario, secondario, centrale, periferico, simbolico, positivo, negativo, collerico, tenero è in definitiva leggibile con l’approssimazione matematica ed estetica, il gesto al quale non possiamo rapportarci con gli attributi dell’arte e della matematica è il numero che ci interessa e che i matematici non hanno trovato e che
difficilmente sanno riconoscere con i loro metodi di lettura.

Le lezioni, attraverso lo studio e la pratica delle dinamiche dell’espressione, condurranno i partecipanti alla scoperta di una sorprendente facoltà di lettura personale che investe ogni ambito del contesto quotidiano e relazionale di ciascun individuo.

Per iscriversi al viaggio della conoscenza: Minimo Teatro, borgo Sforzacosta 275, Macerata-

Informazioni ed iscrizioni 347.1054651

mail: minimoteatro@yahoo.it

MAURIZIO BOLDRINI