Al Minimo Teatro inizia il corso monografico su Carmelo Bene condotto da Maurizio Boldrini

Macerata – Venerdì 2 ottobre, ore 21.15, inizia al Minimo Teatro il 12° anno di Ingegneria Umanistica con una lezione liberamente aperta al pubblico, prima lezione del corso monografico su Carmelo Bene, dal titolo: “Per iniziare a studiare la polifonia scientifica”. Il corso, che durerà ben nove mesi, è il primo in assoluto a vertere completamente sullo studio sistematico e scientifico delle strategie del più grande artefice del Novecento. A condurlo è Maurizio Boldrini, colui che detiene gli strumenti idonei per poter operare su un corpus tanto grande quanto articolato e complesso, strumenti affilati in più di trent’anni di esperienza sul linguaggio teatrale, tanto che alcuni aspetti irrisolti da Carmelo Bene trovano compimento proprio in materiali e pratiche di Maurizio Boldrini.

I due si incontrarono faccia a faccia una sola volta, una stretta di mano bastò per intendersi su ciò che altri, con maggiore frequentazione, non poterono. Alla morte di Bene, nella sua biblioteca, qualcuno trovò un libro di Boldrini (“La voce recitante” edito da Bulzoni, Roma) sul quale Bene aveva segnato a matita parecchi appunti e note. La vicenda artistica e di ricerca del giovane Boldrini, al tempo in cui era studente al DAMS di Bologna, iniziò proprio assistendo allo spettacolo “Quattro diversi modi di morire in versi” al teatro Duse, una folgorazione che instradò il suo futuro percorso operativo. Boldrini opererà con due classi di allievi veterani, ma anche i nuovi iscritti al 33° anno della Scuola di Dizione Lettura e Recitazione (alla quale è possibile iscriversi per tutto ottobre) potranno parteciparvi come uditori. Per informazioni ed iscrizioni: Minimo Teatro, borgo Sforzacosta 275, telefoni: 0733 201370 – 347 1054651.

Ritorna per il 33mo anno la Scuola di Dizione Lettura e Recitazione del Minimo Teatro

MACERATA – E’ un esempio unico a livello nazionale quello della Scuola di Dizione Lettura e Recitazione del Minimo Teatro diretta da Maurizio Boldrini, infatti compie un terzo di secolo di vita e non solo continua a dispensare ai suoi allievi un percorso formativo avveniristico, in continua progressione di studio e applicazione sul linguaggio teatrale, ma lo fa da così tanto tempo senza l’ausilio di contributi di enti locali o statali, così “distratti” nei confronti di chi opera, custodisce e sviluppa i valori dell’arte più intima e fuori categoria.Comunque sia, il Minimo Teatro, per il 33° anno consecutivo, esce con il manifesto che annuncia l’inizio del nuovo corso la prima settimana di novembre, mentre le iscrizioni si ricevono per tutto ottobre. I nuovi allievi, oltre a lezioni a piccoli gruppi, frequenteranno anche lezioni individuali e laboratori. La didattica, inizialmente, prevede l’applicazione di elementi base quali la corretta dizione, l’impostazione fonatoria, la lettura espressiva, le dinamiche di gesto, movimento, azione e pian piano, per otto mesi, gli allievi potranno affrontare materie più complesse quali la recitazione in versi, il rapporto voce-musica, la scrittura poetica, la micro cinesica, le dinamiche del monologo, fino al superamento delle tradizionali categorie drammaturgiche. 

Maurizio Boldrini - Minimo Teatro

Maurizio Boldrini – Minimo Teatro

Tre sono i laboratori integrativi previsti: scrittura, radiofonia, cinematografia. Sarà attivata anche una classe per i più piccoli. Invece, con un mese di anticipo, esattamente il 2 di ottobre, prende il via il 12° anno della scuola di Ingegneria Umanistica, la frontiera più avanzata del Minimo Teatro. Consiste in una classe di allievi veterani  (ma anche i nuovi iscritti potranno parteciparvi come uditori), che quest’anno si dedicheranno completamente a un corso monografico su Carmelo Bene, primo studio sistematico, in Italia, dedicato all’analisi materiale del “come” dell’artefice, scomparso 13 anni fa, per iniziare ad entrare scientificamente  nei meandri dei materiali che contengono i preziosissimi semi di una rivoluzione estetica. Per informazioni ed iscrizioni: Minimo Teatro, borgo Sforzacosta 275, Macerata, telefoni  0733 201370, 347 1054651.

L’ingegneria-rizoma di “Manifeste dive” del Minimo Teatro

MACERATA – A proposito di “Manifeste dive” che il Minimo Teatro ha presentato in prima venerdì, subito, per una volta, prima i nomi degli artefici: Carla Camilloni, Giorgio Maria Cornelio, Rosario Culmone, Jennifer De Filippi, Valentina Lauducci, Serenella Marano, Mauro Mogliani, Elisabetta Moriconi, Michele Palmieri, Luca Rossi, Luisa Sanità, Lorenzo Vecchioni, David John Watkins, direttore dell’operazione Maurizio Boldrini su spunti testuali di Giovanni Prosperi e Gianfranco Bucich. In questo caso ribaltare la struttura della recensione iniziando con i nomi è necessario, perché questi nomi rimangano a memoria per una cosa mai fatta prima nella cosiddetta “storia del teatro” ed espressa nella definizione di “rizoma” (1967) da  Gilles Deleuze e Felix Guattari: “Il rizoma collega un punto qualsiasi con un altro punto qualsiasi, e ciascuno dei suoi tratti non rimanda necessariamente a tratti dello stesso genere, mettendo in gioco regimi di segni molto differenti ed anche stati di non-segni. Rispetto ai sistemi centrici (anche policentrici), a comunicazione gerarchica e collegamenti prestabiliti, il rizoma è un sistema acentrico, non gerarchico e non significante.”

Il rizoma è il movimento stesso del desiderio, “Manifeste dive” ne è, finalmente, il prototipo teatrale che, usando mezzi presi in prestito da geometria, logoritmica, drammaturgia, estetica, scultura, riesce a materializzarsi come “interesse”, letteralmente “essere dentro” al segreto delle cose, la più intima e rara delle facoltà poetiche. Ognuna delle trentadue scene di “Manifeste dive”, da Ines diva dell’Ingegneria Umanistica a Greta Garbo, meriterebbe un saggio, per lo meno una conferenza a parte, per il momento qui si preferisce il silenzio, necessario al cospetto di tanta, troppa, magnificenza.

https://www.youtube.com/watch?v=5lgCSAkvtJg

Manifeste dive al Minimo Teatro

 

Macerata – Giovedì 9 (in prova generale) e venerdì 10 (in prima) ore 21.30, al Minimo Teatro, sarà di scena “Manifeste dive”, restauro poetico di Maurizio Boldrini da spunti testuali di Giovanni Prosperi e Gianfranco Bucich. Si tratta di uno studio sul femminile a conclusione del 32° anno della Scuola di Dizione Lettura e Recitazione e dell’11° anno della Scuola di Ingegneria Umanistica. Lo studio scenico ha operato tracce di alcune dive (Marilyn Monroe, Edith Piaf, Greta Garbo, Eleonora Duse, Maria Callas, Anna Magnani) per restaurarle nel loro essere donne, sottraendole a posteriori alle afflizioni spettacolari che le timbrarono come carni da esposizione. Ancora una volta il Minimo Teatro prende le distanze dallo spettacolo delle finzioni e offre l’ennesimo esempio di un teatro che, superando gli stilemi drammaturgici, apre a operazioni al limite del limite di ciò che si possa intendere per teatro e confluisce in una poesia-interrogazione per i sistemi percettivi. Artefici dell’operazione sono: Carla Camilloni, Giorgio Maria Cornelio, Rosario Culmone, Jennifer De Filippi, Valentina Lauducci, Serenella Marano, Mauro Mogliani, Elisabetta Moriconi, Michele Palmieri, Luca Rossi, Luisa Sanità, Lorenzo Vecchioni, David John Watkins. Per partecipare è necessaria la prenotazione telefonica: 349 1941090.