Sabato 16 luglio, al Giardino del Colle dell’Infinito di Recanati, Maurizio Boldrini, il più importante ricercatore e interprete di Giacomo Leopardi, torna a distanza di 20 anni, nell’ambito delle Celebrazioni Leopardiane 2011 con Leopardiinfinito. E tintinna nell’eterno la collana. La sua, è voce che posa la luna per lunazione sottopelle. Mentre lo spettatore può essere frodato dal senso, la voce di Maurizio Boldrini, che è gesto, arriva alla coscienza friabile dell’osso. Pendono fiori, ore passate, rime accarezzate. Continua la danza orale del muscolo di tutta la bocca. Prelievi, mille linguine e poi a neve, a nulla, a Silvia. Una lingua mortal non dice quel ch’io sentiva in seno. La sorte dell’umane genti? POESIA. Di fronte al leggio, l’occhio è chino a terra, e di nuovo la serata si volge al cielo, a voi, gentili anime.
Maurizio Boldrini, una buona mira che trapassa il cuore. L’infinito, questa siepe, e il pubblico naufraga sulle emozioni: un moto, scansioni interne, fotografia nitida della visione vociferata. Il giorno ritaglia nella serata il bisogno essenziale. Intanto un filo di tela è illuminato sul palcoscenico a sbalzi di vento, a seguire le note composte dai musicisti Mauro Navarri al violino , Lucio Matricardi al pianoforte, Mauro Luciani al flauto, Euro Morresi alla fonica.Sabato 16 luglio, Leopardiinfinito, alla fine del quale ciascuno in suo pensier avrà fatto ritorno, da Recanati, dove Giacomo passò gli anni, abbandonato, occulto. Il corpo di Maurizio Boldrini è voce, che distoglie lo sguardo dalla presenza scenica, a spettatori assuefatti da suoni che penetrano versi poetici.In scena, suoni e ramoscelli in fiore, Canti di GIACOMO LEOPARDI, Appunti poetici da ANDREA ZANZOTTO e FRANCO FERRARA, Rivisitazioni dei Canti di EVELINA DE SIGNORIBUS, BARUCCA GOTTISH, GIOVANNI PROSPERI e GIAMPAOLO VINCENZI. Maurizio Boldrini ringrazia i presenti ed invita sul palco Fabio Corvatta, Roberto Tanoni, Francesco Fiordomo e Andrea Marinelli, perché hanno permesso la realizzazione di Leopardinfinito. Ancora un bis, iper iper in ogni senso direzione e varianza. Questo, in luna piena, Leopardinfinito di Maurizio Boldrini.