L’esposizione della nuova estetica è una mappa per artificieri

Caldarola – Prima serata. Il repertorio della nuova estetica esposto dalla classe di Ingegneria Umanistica del Minimo Teatro al teatro di Caldarola il primo di luglio è come una mappa del tesoro al contrario e cioè: il tesoro è già in scena e ben definito nella sua magnificente ricchezza di segni, esempi, nomi, forme passate, presenti e per l’avvenire che però sono talmente rilucenti da essere sviste da spettatori normalizzati alla demenza della consuetudine contemporanea, spettatori che hanno sempre un buon motivo per essere da un altra parte, dalla parte dove si capisce tutto perché non c’è nulla da capire.

Quindi nel Repertorio della nuova estetica gli spettatori coincidono con gli stessi artefici, capaci di essere il tesoro dell’ avvenire, poiché i contemporanei sono troppo presi dalla normalizzazione della loro stessa pena per godersi della nuova luce di scena, oscena per l’oggi. È impossibile rendicontare le strabordanti magnificenze del tesoro, qui solo un elenco delle tracce mappate in scena. L’omaggio in memoria di Roberta Carassai è stato una lezione teatrale magistrale di 10 minuti che ha congiunto un esempio di ingegneria verbale del passato con i corpi vivi della più alta scrittura di scena oggi possibile che ha visto artificieri: Sandra Anitori, Arianna Marinangeli, Lucia Melatini, Giandomenico Salvatori della Scuola di Dizione Lettura e Recitazione del Minimo Teatro. Dopodiché subito una “provocazione” come l’ha definita il Sindaco Giuseppe Fabbroni, una provocazione completamente fuori dalla logica illogica del presente tutto concentrato sulla relazione bellica: Vena Picena, un nucleo di città che liquida il concetto di pena, liquida il concetto stesso di città ideale, diventa prototipo concretissimo di comunità in cui il delitto si sposta in orto di difesa pubblica per rigenerarsi dentro una corona di conoscenza. Gentile lettore, questa precedente definizione non si capisce? Niente paura, non avrebbe capito nemmeno se fosse stato presente, l’ importante per il repertorio della nuova estetica non è capire ma avvicinarsi, cercare di trattare la nuova materia come hanno fatto Maurizio Boldrini direttore delle operazioni visionarie, l’architetto Giuseppe Bocci memoria delle ardite visioni architettoniche classiche e la sua giovane e lungimirante collaboratrice architettonica Hatice Dilara Ertürk che ha sviluppato in 3d Vena Picena, Luca Paletti che ha tessuto la trama filosofica tra strumenti e perimetri di questa città capace di generare altre città tutte diverse e che non hanno bisogno di piano regolatore. Lorenzo Vecchioni e Paolo Aceti hanno sintetizzato con un’unica scena che vale un’opera, completa anche di scenografia di margherite mentali, l’ intera opera dell’ orto a difesa pubblica che ha segnato per espansione l’ideazione della città. Per disimpegno due pagine da Pinocchio lette da Elisabetta Moriconi e Serenella Marano danno la nuova misura estetica della lettura per il prossimo futuro, chi non ne prenderà atto sarà definitivamente confinato nel pressappochismo rappresentativo. A seguire una notazione telegramma di Boldrini ha segnalato due nomi e due diverse firme/tratti che fanno e faranno da estremi di una parabola d’arte che definisce e detta gli attributi dell’ arte esemplare del millennio: Mariano Prosperi e Giuseppe Teobaldelli. Qui ci si poteva fermare, invece dopo pausa arriva il bello, come se prima niente fosse stato. Qua e là telegrammi filosofici e didascalici di Luca Paletti e Marco Frontalini a tagliare l’aria e minare la percezione. Michele Branda con acume, precisione chirurgica detta come Misurare l’invisibile, è il suo un viaggio per comparazione che fa vedere chiarissime le differenze tra un’ arte virtuosa e indiscutibile e un’ arte finita, completa, sensazionale. Gli esempi trattati sono: Mina, Uto Ughi, Carmelo Bene, Vittorio Gassmann, Mia Martini. Segue Prendile tracciato poetico di Paola Marconi e Elisabetta Moriconi su partitura verbale di Maurizio Boldrini interpretata dalla voci di Beatrice Bellabarba, Serenella Marano, Monica Scalcon che hanno semplicemente segnato nitido il segno acustico di cosa sia oggi il primato dell’assoluto in forma di voce. Per finire Elisabetta Moriconi ha dettato in Combinato disposto le direttive ministeriali per il prossimo millennio. Chi vivrà vedrà, e se non vedrà peggio per lui e meglio per le prossime generazioni, forse, parola del Minimo Teatro, presidente Federico Boldrini, direttore artistico Maurizio Boldrini, direttore tecnico Euro Morresi, datore tecnico Teatro di Caldarola Giorgio Roselli. L’esposizione prosegue giovedì 3, dalle ore 18.00 alle 24.00 (con pausa cena) al Teatro delle Logge di Montecosaro con un seguito di programma altrettanto ricco e avveniristico. L’ingresso è libero per tutti gli artificieri della conoscenza.