La “Vendetta” di Leopardi

 

RECANATI – Villa Colloredo Mels, lo scorso sabato, dalle ore 17.00 alle 19.00, con la calma e la precisione di un chirurgo, Maurizio Boldrini da le “misure” dell’Infinito di Giacomo Leopardi, su invito del Sistema Musei, Recanati Città dell’Infinito.  L’attore direttore del Minimo Teatro non fa sconti a nessuno, nemmeno a Leopardi, dopo aver segnalato i punti deboli del testo, ne evidenzia,  con dovizia di dettagli, i punti di forza. Distingue chiaramente il contestabile delle singole parole dal formidabile dinamismo quando esse sono combinate e prendono vita nel corpo del verso. Fa notare cose che non figurano nella vasta bibliografica critica leopardiana, eppure sono sotto gli occhi di tutti, ad esempio l’uso della punteggiatura nell’Infinito, apparentemente contraddittorio, in quanto punteggiatura indicherebbe pausa, solo che, il poeta la pone dentro l’atomo sillabico, spesso tra due vocali, spessissimo una delle vocali è la “e” congiunzione, tutti indizi opposti di continuità sonora.  Invece che contraddizione è testimonianza della capacità musicale del Leopardi di tagliare e cucire al tempo stesso. Ciò obbliga l’interprete a trovare soluzioni all’atto della traduzione in voce e Boldrini le dimostra con una vasta e sorprendente esemplificazione vocale, al di là delle facili scappatoie proposte dai “metricisti”. E ancora, le questioni della continuità acustica dei versi, dell’accentazione ritmica, delle sequenze anagrammatiche, questioni tecniche affrontate e risolte dal relatore. Per farla breve, Boldrini rivolta L’Infinito come un calzino, nessuno prima era riuscito ad indicare con tanta esattezza la partitura musicale del testo. “L’Infinito su misura” è stata una magistrale e spietata lezione, una sorta di “vendetta” di Leopardi per voce del suo compagno di giochi Maurizio, sono stati giustiziati tanti luoghi comuni praticati e ripetuti con disarmante faciloneria da “simula(t)tori”  professionisti, alcuni dei quali trasmessi in reperti audiovisivi per indicare ciò che va evitato all’atto interpretativo dell’Infinito.

 

L’Infinito su misura, lezione di Maurizio Boldrini sulla poesia di Leopardi

Recanati – A duecento anni dalla sua scrittura, una lezione per segnalare il “come si fa” ma soprattutto cosa non si deve fare all’atto interpretativo di una delle perle più preziose della poesia mondiale. L’Infinito su misura, a duecento anni dalla scrittura dell’idillio di Giacomo Leopardi, è il titolo della lezione in programma sabato 13 aprile, alle 17, nella sala del granaio di Villa Colloredo Mels, Recanati. A condurre la lezione, Maurizio Boldrini, artista da quaranta anni dedito alla traduzione vocale della poesia, una lunga esperienza che lo ha messo e lo mette in contatto con i più grandi poeti italiani e con i più grandi attori depositari dei segreti della recitazione in versi, rendendolo il maggiore custode dell’alchimia del trasformare partiture poetiche nella viva emozione delle sonorità vocali.

Sarà una lezione “tecnica”, necessaria per segnalare il “come si fa” ma soprattutto cosa non si deve fare all’atto interpretativo di una delle perle più preziose della poesia mondiale. È un importante occasione rivolta sia a semplici appassionati della poesia perfetta di Leopardi che a cultori della materia poetica per confrontarsi con i segreti di una delle opere più preziose della scrittura mondiale. Quando poi la sua azione verbale s’incontra con il corpo testuale di Leopardi, egli trasmette essenze inaudite del sommo poeta; memorabili le sue concertazioni recanatesi dal titolo “Un Leopardi/Riverberi”, i recital dei “Canti” effettuati in Italia e all’Estero, fino alla magia di qualche anno fa per le Celebrazioni Leopardiane a Recanati con “Leopardinfinito”.

E’ un caso, ma un caso perfetto, che Giacomo Leopardi bambino si costruì un compagno di giochi, una specie di marionetta, che battezzò proprio col nome di Maurizio. Ora il suo prediletto compagno di giochi ritornerà a Recanati con una lezione dal titolo “L’Infinito su misura” a duecento anni dalla scrittura dell’idillio. Il direttore del Minimo Teatro entrerà nei quindici endecasillabi analizzando la partitura musicale e l’ingegneria compositiva perché attori e semplici lettori possano confrontarsi con la ricchezza delle misure dettate dal poeta.

L’evento è ad ingresso libero. Per info e prenotazioni contattare i musei civici di Villa Colloredo Mels al numero 071 757 0410.

Bio

Maurizio Boldrini. Regista, attore, operatore teatrale nato a Muccia (MC) il 7/11/1958. Laureato in Discipline delle Arti della Musica e dello Spettacolo all’Università di Bologna. Fondatore (1982) e direttore del Minimo Teatro (Macerata), della Scuola di Dizione Lettura e Recitazione e della Prima Scuola di Ingegneria Umanistica. Ha tenuto lezioni presso le Università di Bologna, Macerata, Siena, Istituto del Teatro di Barcellona, Trinity College di Dublino. Ha realizzato spettacoli e laboratori teatrali, documentari, registrazioni poetiche, programmi radiofonici. Tra le sue pubblicazioni: “Il lavoro teatrale”, Nuova Alfa, Bologna 1989; “La voce recitante”, Bulzoni, Roma 1994; “Enciclopedia per l’attore finito”, Bulzoni, Roma 2003; “Manifesto dell’Ingegneria umanistica”, MT, Macerata 2005; “Memorie verbali”, MT, Macerata 2012; “Teatralfilosofia”, Prosperi, Napoli 2013; “Lezione su Carmelo Bene”, MT, Macerata 2018.

www.infinitorecanati.it

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