MACERATA – Sabato scorso chi ha partecipato alla mostra “Passato-presente-infinito, Silvio Craia, Emilio Villa, Giulio Perfetti” presso il Laboratorio 41, ha avuto l’emozione e la sensazione di vivere un evento di quelli che restano memorabili. La mostra ha ospitato l’incursione della classe di Ingegneria Umanistica del Minimo Teatro diretto da Maurizio Boldrini. Dopo la presentazione di Belinda Saltari e il saluto del direttore del Laboratorio 41, Alessandro Leanza, Maurizio Boldrini ha dato voce a due pagine formidabili: la prima di Giovanni Prosperi su Emilio Villa e la seconda di Emilio Villa su Silvio Craia, due pagine altissime, con un’interpretazione magnifica che ha definito, con intensità e tenerezza, la consistenza essenziale dell’essere artista. A seguire un’interpretazione corale, ritmica, imprevedibile, pirotecnica del saggio “Le palle giranti” di Emilio Villa ad opera della classe di Ingegneria Umanistica composta da Carla Camilloni, Giorgio Cornelio, Valentina Lauducci, Serenella Marano, Elisabetta Moriconi, Lorenzo Vecchioni, David Watkins. Al termine Boldrini ha coinvolto ospiti e spettatori nella scrittura di un testo estemporaneo ispirato alle opere in mostra dei tre artisti Silvio Craia, Emilio Villa, Giulio Perfetti. E’ così nata una “Minima idrologia” che è stata immediatamente tradotta scenicamente dai presenti, un bellissimo furore creativo sul coacervo dei suoni della jam session da Robertino Perfetti, Marco Capponi, Giorgio Monachesi, Paolo Trognoni. In appendice la lettura dell’Infinito leopardiano accanto all’Infinito di Perfetti, doppio infinito nell’insieme delle azioni, a testimonianza e del senso più vivo delle relazioni e delle intese generabili attraverso l’arte.
Anno: 2014
Laboratorio 41: “Idrologie” umanistiche con il Minimo Teatro
La “Terra terra” del Minimo Teatro ricca di umanità nel nome di Pascocci
Serata “Terra terra” al “Minimo Teatro”
IN MEMORIA DI LUCIANO PASCOCCI
MACERATA – Venerdì 21, ore 21.00, al Minimo Teatro in borgo Sforzacosta 275 (tel. 0733 201370), proseguono le iniziative nel centenario della nascita di Emilio Villa con una serata organizzata dal Club degli Amici del Minimo Teatro dal titolo “Terra terra”, in memoria del poeta Luciano Pascocci detto l’Etrusco che, un mese fa, è venuto meno. L’Etrusco, così come Luciano si faceva chiamare perché nato a Perugia nel ’52, da ragazzo si trasferì con la famiglia a Macerata. Il suo rapporto con la scrittura fu quotidiano, l’unico autentico rapporto della sua vita, la scrittura come sorella, come compagna puntuale, Pascocci registrava con puntiglio ore, minuti, giorni in cui con la penna o con la matita viaggiava nelle sue migliaia e migliaia di pagine, nei suoi 13 quaderni ossessivamente zeppi della più desolante mancanza d’amore, solo a tratti e per incoscienza o per necessità fisica concedeva la mano a righe che lo facevano ridere, anche nel riso c’era un eccesso, come se, in mancanza del sorriso, recitasse il riso per compensazione.
La prima volta che Boldrini recitò l’incommensurabile Emilio Villa all’Iride di Petritoli, concordò insieme a Giancarlo Guardabassi un collegamento costante e in diretta durante lo spettacolo con Radio Aut, per miscelare la sua voce che recitava Villa e la voce dell’Etrusco che, attraverso la radio, leggeva i suoi testi. Qualche anno dopo, nel 2005, Boldrini e Giovanni Prosperi portarono Pascocci a Roma per la prima presentazione del “Manifesto dell’Ingegneria Umanistica” e poi all’Università di Macerata dove tenne una relazione “Sul perfetto amore”. Durante la serata in omaggio all’Etrusco, Boldrini presenterà il libro di Elisabetta Moriconi “Per respiri e lampi” Minimo Teatro/Marche di Poesia. Saranno inoltre letti frammenti testuali di amici del Minimo: Gianfranco Bucich, Giovanni Campi, Giorgio Cornelio, Daniela Corradini, Cesarina Giustozzi, Rita Marchegiani, Roberto Marconi, Valerio Marconi, Andrea Spinelli e altri che vorranno essere presenti. Ci sarà anche un piccolo omaggio a Gian Mario Maulo di Belinda Saltari con la voce di Boldrini. Leggeranno: Carla Camilloni, Giorgio Cornelio, Martina Crucianelli, Valentina Lauducci, Serenella Marano, Elisabetta Moriconi, Roberta Sarti, Lorenzo Vecchioni, David Watkins e chi capiterà, poiché sarà una serata molto informale: “Terra terra”, appunto.
Mariano Prosperi mostra l’anima
Castelfidardo – Tra le molte passioni che mi sono state trasmesse dalla mia origine contadina non c’è quella per i quadri. L’immaginetta di Sant’Antonio protettore degli animali in cucina e quella della Madonnina, sopra il letto dei nonni, sono gli unici quadri della mia infanzia; più tardi un’altra immagine verrà aggiunta dai miei genitori, sopra il mio letto: un angelo custode. Questa minima galleria, priva di valore commerciale, comune a chissà quante case di contadini, mi ha reso quasi sempre estraneo alle fascinazioni dei quadri appesi alle pareti, ho sempre preferito le pareti vuote, enormi schermi di immaginazioni personali. Sono un analfabeta dell’arte pittorica, per questo quando poso gli occhi sulla Gioconda di Leonardo o sugli Angeli ribelli di Licini, riconosco immediatamente quell’arte che niente ha più a che fare con l’immagine legata al genere pittorico, ma sconfina nell’universo sospeso dell’anima, in cui si è soli e solo con un altro corpo che invoca. E’ allora che l’arte diventa totale e de-genera in un a corpo a corpo. Questa forte sensazione l’ho provata con i segni di Mariano Prosperi esposti a Castelfidardo, presso l’Auditorium San Francesco fino al 19 ottobre. Sono capolavori perché se provate ad appenderli in mostra, come hanno fatto Felice Prosperi (gemello di Mariano) e Mauro Mazziero (artista amico dell’artista), le immagini saltano addosso e vanno direttamente a vocare l’anima, cioè la parte più materiale e intima di ogni persona. Mariano Prosperi è uno spirito che saltella, puro, rapido e doloroso perché arriva dentro senza mediazioni. Per quanto possa disturbare e fare rabbia che Mariano se ne sia andato venti anni fa con un volo irreparabile, la sua testimonianza d’artista rivitalizza le comunioni trascurate, riaccende le connessioni intime sopite o addirittura spente. Qui cito solo un’opera, capolavoro tra capolavori che si possono partecipare nella mostra allestita a Castelfidardo, con l’avvedutezza del Comune. C’è un quadro di Mariano in cui appare (o emerge) un vaso di fiori, ma la materia dei colori è ingegneria tanto bestiale da dimostrare, in esplosione, l’esistenza dell’anima, tanto urgente da appassire i Girasoli di Van Gogh. Mariano “è troppo complicato e troppo semplice”, questa affermazione di Giovanni Prosperi, il fratello poeta, contenuta nella nota di presentazione alla mostra, sia la guida al gentile e paziente lettore, per entrare nella miniera di aurea umanità.
Scuola di Dizione, Lettura e Recitazione del Minimo Teatro: è il 32° anno
MACERATA – “Ecco il manifesto”, dice l’impiegato dell’ufficio affissioni di un piccolo paese del maceratese, tra le sue mani passano centinaia di manifesti, ma riconosce come “il manifesto” quello che da 32 anni gli arriva puntualmente una volta all’anno in autunno, è semplice, addirittura severo, in caratteri neri su un foglio bianco e c’è scritto: Minimo Teatro, Scuola di Dizione Lettura e Recitazione. Nella telegrafica battuta dell’impiegato è sintetizzata una poesia, il segno dell’esistenza, della resistenza, del valore che caratterizza una delle più longeve iniziative culturali del territorio, c’è anche il conforto che la formidabile Scuola della conoscenza e della comunicazione continua, nonostante le contingenze e le tendenze all’omologazione. E allora, bambini, giovani e adulti sanno che per l’ennesima volta vien data loro la possibilità di provarsi in un vero percorso in cui il proprio essere potrà esprimersi con corde inaspettate e far vibrare la bellezza personale che ogni essere tiene più o meno inconsapevolmente. Di questi tempi, riservare attenzione al proprio essere è diventato un lusso, ma non c’è lusso più necessario, lo sa bene il direttore della Scuola, Maurizio Boldrini, che da sempre è ostinato nel mantenere alto il gioco e lo studio, più semplice ed economico sarebbe ridurre il gioco a giochetto, imbellettare con trucchi e costumi, assecondare il mercato del “saranno famosi”, invece al Minimo Teatro il gioco, come ogni vero gioco, è serio. Con bambini o adulti le lezioni portano in prova il vertice del linguaggio teatrale, con la capacità di tradurre in modo elementare, che non significa banale, anche le più ricercate ed innovative pratiche artistiche.
Ingegneria Umanistica, Boldrini presenta l’11mo anno
MACERATA – Ingegneria Umanistica: due parole a testimonianza dell’intenzione di coniugare lo “scientifico” dell’ingegno al “visionario” degli artefatti. Le ricerche espressive praticate in dieci anni dalle classi di Ingegneria Umanistica hanno travalicato l’ambito del linguaggio teatrale, divenendo riferimento in ambito medico oncologico e riabilitativo, in innovazioni architettoniche, in pratiche sportive, in discipline estetiche. Venerdì 12 ore 21.00, presso il Minimo Teatro in borgo Sforzacosta 275, il direttore Maurizio Boldrini presenta l’undicesimo anno di corso di Ingegneria Umanistica. L’incontro è aperto a tutti coloro che desiderano informazioni per partecipare alla undicesima classe di studio le cui lezioni inizieranno ad ottobre, anticipando di un mese l’inizio delle lezioni del 32° anno di corso della Scuola di Dizione Lettura e Recitazione. Quella offerta da Ingegneria Umanistica è un’occasione unica per entrare nelle dinamiche dei materiali espressivi, per indicare nuove possibilità operative a medici, architetti, musicisti, poeti, atleti, filosofi e a chi ha messo da parte la propria arte. Per iscriversi al viaggio della conoscenza: Minimo Teatro, borgo Sforzacosta 275, Macerata – Tel. 0733 201370
La voce di Boldrini per la scrittura di Prosperi
Macerata – Continua l’omaggio al poeta Emilio Villa, nel centenario della sua nascita, con una serata speciale in cui i protagonisti si muovono all’unisono, alla stregua di una danza tribale: la voce di Maurizio Boldrini e la scrittura di Giovanni Prosperi, il poeta al quale proprio Emilio Villa passò il testimone della scrittura. Antoine de Saint-Exupery scrisse nel libro Il piccolo principe che “l’essenziale è invisibile agli occhi”, al Minimo Teatro, invece, è un segno distintivo quello di lavorare sull’essenza e i suoi allievi lo sanno bene, agli spettatori, diversamente, spetta la sfida di “vedere”. Sabato 23 agosto, in Borgo Sforzacosta 275, alle ore 22.00 “La voce di Maurizio Boldrini per la scrittura di Giovanni Prosperi”, prenotazione obbligatoria al numero 3491941090.
Maurizio Boldrini, “è”. Più breve non si può per sintetizzare il lunghissimo percorso artistico di Emilio Villa
Al Minimo Teatro: “CBxMB”
Carmelo Bene per Maurizio Boldrini, 10 ore per entrare nella sostanza dell’espressione
Macerata – Carmelo Bene è stato trattato con fiumi di parole, oppure ignorato, talvolta imitato,oppure idolatrato, frainteso, o stupidamente contestato ma c’’è un unico luogo in cui è studiato veramente: il Minimo Teatro. Qui le sue teorie e le sue pratiche sono analizzate e provate per entrare nei segreti del come fare e perché, sono combinate con altre indicazioni magistrali frutto di molteplici discipline, sono rilanciate verso nuove operazioni e verso un orizzonte che travalica lo studio sul linguaggio. Il percorso di ricerca di Maurizio Boldrini è stato lungo, intenso, deviato, sorprendente fino al recente “Sé dissolve” della classe di Ingegneria Umanistica. Ora è possibile una sintesi che raccordi la sostanza e il come dell’ operato, perché ciò che è stato trovato è molto e quello da trovare è di più. Per coloro che in questi anni sono stati compagni di viaggio di Maurizio Boldrini sarà occasione di ulteriore riflessione, per coloro che entreranno per la prima volta al Minimo Teatro sarà occasione per comprendere, almeno qualcosa, delle più alte dinamiche teatrali.
Quindi, al Minimo Teatro, borgo Sforzacosta 275, Macerata: “CBxMB – 10 ore per entrare nella sostanza dell’espressione”.
I quattro incontri si svolgeranno con il seguente calendario:: 21-23-28-30 luglio ore 21.00-23.30. Adesioni al n. 347 1054651, o allo 0733 201370.