Quello che è successo sabato scorso al Teatro Mugellini nell’ambito della quarta edizione del Mugellini Festival, diretto da Mauro Mazziero e Lorenzo Di Bella, è stato qualcosa di straordinario. Intanto i nomi di tanta grazia ricevuta: “Robespierre”, prima produzione del Mugellini Festival, testo Giovanni Prosperi, voce Maurizio Boldrini, chitarra Marco Poeta, fisarmonica Carlo Sampaolesi, attrice Greta Di Lorenzo, sculture Christian Zucconi, abito della principessa Massimo Eleonori, fonica Euro Morresi, registrazione Mario Rossetti, luci Carla Camilloni, presenzazione Francesca Iacopini.
L’evento ha fatto perdere di senso alla distinzione tra parola e sua interpretazione vocale, è stato come se fosse la voce a scrivere e la parola coincidesse con essa, una inaudita coincidenza che non permette intromissioni concettuali. Anche il concetti di luogo, spazio, tempo appaiono del tutto inadeguati a tentare di fissare un ordine che possa confortare lo spettatore, totalmente avvolto da un perfetto equilibrismo musicale, sonoro, immaginifico attraverso il quale gli umori mutavano tanto rapidamente da produrre una sorta di dissolvenza del pensiero, un maremoto. Il linguaggio diventa sensazione e viceversa, meglio, non si percepisce la differenza tra i due termini. C’è da perdersi, “Robespierre” è semplicemente grande teatro indescrivibile. A conforto il commento di una spettatrice registrato al termine dell’esecuzione: “Spettacolo grandioso, sublime, luogo della commozione. L’ultima volta che ho provato una analoga sensazione è stato a Roma, di scena era Carmelo Bene con “Achilleide”.
La commozione è la parola più appropriata che ha accumunato l’ascolto del pubblico al “Mugellini”, saturo di persone, arte, emozione. Al termine dello spettacolo Maurizio Boldrini ha ricevuto il Premio Mugellini alla carriera 2019, sul palco il direttore artistico Mauro Mazziero, l’assessore Luisa Isidori per il Comune di Potenza Picena e per Macerata (città dove ha sede il Minimo Teatro di Boldrini) il vicesindaco Stefania Monteverde. Dopo la consegna Boldrini insieme agli altri artisti ha improvvisato una “sessione per tre corde di chitarra, due tasti di fisarmonica e un filo di voce” dedicata all’Infinito di Leopardi rivisitato all’istante dal poeta Giovanni Prosperi: un altro spettacolo nello spettacolo.