Grande apertura della stagione del Velluti di Corridonia con “Ismene” del Minimo Teatro

CORRIDONIA (MC) – Sabato 24 si è aperta la stagione 2012/2013 del Teatro Velluti proposta dal Comune di Corridonia con lo spettacolo del Minimo Teatro diretto da Maurizio Boldrini dal titolo “Ismene” tratto dall’ominimo testo del maceratese Gianni Baleani. Una voce femminile, in apertura, con eleganza porge il saluto ai numerosi spettatori convenuti al Velluti e dedica la serata all’attore Ugo Giannangeli, recentemente scomparso all’età di novanta anni e al poeta Remo Pagnanelli, nel venticinquesimo della morte. Inizia l’incanto. Già alle prime immagini, voci e gesti degli attori un’altra voce femminile, che non è di un’attrice ma di una spettatrice, sussurra e si spande in platea: – ma che strano! – in riferimento a ciò che sta prendendo corpo in scena. Già, che strano questo Minimo Teatro, spiazza, mette in crisi i normali criteri di percezione, una persona che magari si è seduta in platea per “capire” e “riconoscere” il già saputo si trova sbalzata nelle dimensioni sovversive del sogno.

Di “Ismene”, del suo dramma minore rispetto a quello di Antigone ed Edipo, rimane il nome vocalizzato nella sua esse sonora, i luoghi del dramma restano solo come nomenclatura delle città Atene, Argo, Tebe, ecc. Poco altro è permesso al “critico teatrale” nel riferire l’accadimento in “Ismene”: gli attori che si giocano ed ironizzano sulla condizione stessa dell’essere attori, la parodia melodrammatica, la parola come scialuppa di salvataggio nel maremoto delle emozioni , e ancora, le luci come fendenti che sembrano manovrate dalla mano di Caravaggio su corpi scolpiti da Michelangelo. Ma il vero spettacolo del Minimo è l’edificazione non raccontabile e solo partecipabile a sensi espansi. “Ismene”, in sostanza, è un vizio che il Minimo Teatro non riesce a smettere: la poesia. Gli attori e le attrici sono stati artefici dell’essenza più tenera e al tempo stesso più crudele del teatro, quella di mettere in prova con ciò che si è: Valentina Baldassarri, Silvia Bellabarba, Carla Camilloni, Riccardo Carota, Pierluigi Cipolla, Annamaria Cipolloni, Martina Crucianelli, Serenella Marano, Fabio Monteverde, Elisabetta Moriconi, Ilenia Paciaroni, Claudia Piccinini, Lorenzo Savi, Marco Tiranti, Lorenzo Vecchioni. Assistenza alla regia Carla Camilloni, musiche di scena Claudia Piccinini, collaborazione testuale Giampaolo Vincenzi, responsabile tecnico Euro Morresi. Da un palchetto laterale a orchestrare la poesia c’era Maurizio Boldrini.

 

“Ismene” del Minimo Teatro al Velluti di Corridonia

CORRIDONIA (MC) – Scorrendo il programma degli spettacoli 2012-2013 del Teatro Velluti predisposto dal Comune di Corridonia ci si accorge piacevolemente dell’attenzione riservata a iniziative teatrali e musicali che operano nel territorio. L’onore dell’apertura è dato a una prestigiosa realtà territoriale che quest’anno festeggia i trenta anni di attività, il Minimo Teatro di Macerata, che sabato 24 novembre, ore 21.15, mette in scena al Velluti lo spettacolo “Ismene” dall’ominimo testo di Gianni Baleani per la regia di Maurizio Boldrini, che dirige gli allievi-attori della Scuola di Dizione Lettura e Recitazione e della Prima Scuola di Ingegneria Umanistica del Minimo Teatro: Valentina Baldassarri, Silvia Bellabarba, Carla Camilloni, Riccardo Carota, Pierluigi Cipolla, Annamaria Cipolloni, Martina Crucianelli, Serelella Marano, Fabio Monteverde, Elisabetta Moriconi, Ilenia Paciaroni, Claudia Piccinini, Lorenzo Savi, Marco Tiranti, Lorenzo Vecchioni. Assistenza alla regia Carla Camilloni, collaborazione alla drammaturgia Giampaolo Vincenzi, responsabile tecnico Euro Morresi. La figura mitica di Ismene, figlia minore di Edipo, è occasione per l’autore maceratese Gianni Baleani per una riflessione drammaturgica sul senso e i limiti della ragione, tale prospettiva nelle mani di Maurizio Boldrini e nei corpi degli attori diventa lezione di teatro, senza spiegazioni, impossibile da catalogare in un genere, tutta da vivere in emozione.

L. Vecchioni e C. Camilloni in Ismene

Prof. Boldrini il Minimo Teatro ritorna in cartellone in una normale stagione teatrale dopo lunga assenza.

– Normale non direi, perché per fortuna c’è ancora qualcuno in grado di accogliere la differenza, dimostrando che i cartelloni non necessariamente debbono essere omologati con lo stampino. L’esempio di Corridonia è significativo perché è uno scarto rispetto alle stagioni “normalizzate” e il Minimo è onorato di essere presente al Teatro Velluti e sono contento di figurare in un programma che comprende modi diversissimi da quelli praticati dal Minimo.

“Ismene” esordì con successo la scorsa estate al Teatro Romano di Falerone, ora passa al chiuso del Velluti, il cambio di luogo cambierà l’umore dello spettacolo?

Ho apportato alcune modifiche, ma rimane la sostanza, il cambio umorale e linfa vitale per il teatro, l’unico vero luogo è dato dai corpi degli attori. E poi ritornare al Velluti dopo tanti anni sarà certo una bella emozione, lì proposi il primo spettacolo del Minimo e lì realizzai un saggio memorabile, circa 25 anni fa, con duecento bimbi delle scuole elementari di Corridonia che condussi in laboratorio. Sabato 24 mi piacerebbe rivedere tra il pubblico almeno alcuni di quei bimbi, ora uomini e donne che mi salutano ancora quando li incontro memori del gioco che ci accumunò.