Carmelo Bene attraverso Maurizio Boldrini al Trinity College di Dublino

Macerata – Il 2 di febbraio Carmelo Bene sarà redivivo presso il Trinity College di Dublino attraverso Maurizio Boldrini che proporrà la sua “Lezione su Carmelo Bene” (Minimo Teatro) nell’ambito del convegno “Performative Arts Today”.  E’ un’occasione importante per sottrarre l’opera del più grande artefice del XX secolo a speculazioni celebrative e restituirla al suo valore tecnico operativo, la cui seria indagine sconfina dalle arti alle scienze a salute della conoscenza. In questa direzione muove lo studio di Boldrini che entra nelle tecniche operatorie di Carmelo Bene per analizzare un fare poetico che è cosciente scienza capace, suo malgrado, di essere lezione per le scienze.
Qualche domanda a Maurizio Boldrini.
Qual è oggi il principale valore di Carmelo Bene?
E’ una miniera ancora tutta da esplorare, il materiale da estrarre è a portata di mano, ma la mano ancora non tiene strumenti adatti, si tratta innanzitutto di mettere a punto gli strumenti. Questa mia lezione è un piccolo contributo in questo senso, farsi la mano per tirar fuori. 
Gli ostacoli da superare?
Più che ostacoli, qualche fastidio, del tipo:  le rivendicazioni sulla proprietà della miniera,  oppure l’infatuazione da principianti per l’oro accecante della sua genialità! Fino a che si vedrà Bene come un genio, un mago, non c’è scampo per il ricercatore. Prima regola, prendere le distanze dalla bellezza e ricordarsi che l’oro di Carmelo Bene ha la faccia sporca del minatore “Otello”.
La sua maggiore eredità?
Un formidabile piano di studi per dimenticare e indecidere, per portare l’artefice a fenomeno di natura come un fulmine. Altri hanno fatto, inconsapevolmente, ciò che Bene ha disfatto con scrupolosa e studiata coscienza.
Quali sono le prospettive per lo “scienziato” Bene?
Le stesse per Shakespeare, Leopardi, Calvino. Fino a che il monologo di Antonio in morte di Cesare non sarà testo di studio obbligatorio per gli avvocati, fino a che tre versi dell’Infinito non saranno materia obbligatoria per i chirurghi, fino a che le “Lezioni americane” di Calvino saranno considerate solo lezioni di letteratura, sarà difficile principiarsi alla conoscenza.