Grande successo per Boldrini e il Minimo Teatro nella “Notte shakespeariana”

Lo scorso venerdì, la “Notte shakespeariana” del Minimo Teatro diretto da Maurizio Boldrini da spettacolo itinerante per i luoghi del centro storico di Montegiberto si è trasformata in una formidabile palestra di relazione con i tantissimi spettatori che si sono resi complici, insieme agli attori, di una magica serata.

Una magia semplice fatta di arte attorica coniugata alla poesia di Shakespeare e alla poesia dei luoghi.

E’ stato un lungo viaggio recitativo capace di riservare sorprese ad ogni angolo, niente di sfarzoso e niente di rievocativo, ma tutto così fortemente evocativo con pochi costumi indossati dai giovani attori di Montegiberto per le scene tratte da Romeo e Giulietta e le streghe dal Macbeth  a contrasto con gli abiti neutri degli attori del Minimo che hanno proposto una miriade di frammenti da Otello, Amleto, Re Lear, Macbeth, Il mercante di Venezia, Riccardo III, Timone d’Atene.

Non è solo il migliore omaggio che potesse ricevere la memoria di William Shakespeare per i 400 anni dalla sua morte, ma è stata anche la dimostrazione del senso più vivo della parola cultura. L’iniziativa promossa dal Comune di Montegiberto , sindaco Giovanni Palmucci, dalla Pro Loco, presidente Albano Bianchini, dall’Officina dell’ambiente coordinata da Zefferina Remia, instancabile organizzatrice e coordinatrice dell’intera operazione e con il determinante contributo di 20 mecenati, veri, preziosi  mecenati che addirittura hanno voluto mantenere l’anonimato.

Intensi, resistenti, leggeri e soprattutto bravissimi gli attori del Minimo Teatro:  Carla Camilloni, Giorgio Maria Cornelio, Marco Frontalini, Valentina Lauducci, Serenella Marano, Michele Palmieri, Luca Rossi, Luisa Sanità, Lorenzo Vecchioni, Fabiana Vivani, David John Watkins di volta in volta collegati e introdotti da una funambolica Edelvais Totò. Commoventi per grazia i giovani di Montegiberto che hanno prestato voce e corpo a Romeo e Giulitta: Mattia Piergentili, Andrea Medori, Annalisa Monaldi, Beatrice Miola, e carinissimi i bimbi nelle streghe del Macbeth: Giammarco Miola, Giulio Massimo Castori, Ludovica Guitti, Alessandra e Laura Marconi. Costumi a cura di Livia Giacobbi con l’ausilio di Grazia Bernetti, Maria Teresa Galippa e Fausto Giusti. Addette agli spettatori: Chiara Monaldi, Silvia Silenzi, Maria Sampiero.  Assistenza tecnica: Paolo Paletti. Riprese video: E’ Tv Marche. Regia:  Maurizio Boldrini, che al termine dello spettacolo, con una stupenda cornice di spettatori ha interpretato con vibrante intensità poetica il celeberrimo discorso di Antonio dal Giulio Cesare, e per la prima ed unica volta nella sua più che trentennale carriera attorica ha indossato un costume.

Boldrini al termine dell’evento ha rilasciato questa dichiarazione: – In questa  “Notte shakespeariana”, la comunità di Montegiberto, ancora una volta,  ha riservato al Minimo Teatro un trattamento superlativo che ci testimonia e ci ricorda la ricchezza di un’umanità semplice, accogliente, totalmente disponibile. E’ bellissimo mettere arte, corpo e anima per queste persone perché anche loro mettono arte, corpo e anima, quando si sente l’amore tutto si trasforma in una bellissima gita, e l’amore si sente a Montegiberto. Ringrazio tutti i paesani, che mi piacerebbe chiamare compaesani, ringrazio gli spettatori che con noi sono stati artefici di una indimenticabile serata passata insieme.

Il poeta Giovanni Prosperi al Minimo Teatro

 

IL POETA GIOVANNI PROSPERI AL MINIMO TEATRO

MACERATA – Giovanni Prosperi e Maurizio Boldrini sono innanzitutto due amici, però si dà il caso che le loro vicende artistiche, rispettivamente in ambito poetico e teatrale, li abbiano portati ad essere l’apice difficilmente assimilabile nei medi scaffali di settore. Di tanto in tanto si incontrano, anche a distanza di anni, per qualche operazione a quattro mani, allora succede che procurino una scintilla creativa, un cortocircuito che lascia attoniti, una scossa al linguaggio. L’ultima invenzione di Boldrini è la “drammaturgia scalare”, frutto di maggio maturato dalla ricerca con la classe di “Ingegneria Umanistica” che si sta dedicando da mesi al corso monografico su Carmelo Bene. Sarà certamente interessante assistere a come “reagirà” a tale invenzione il poeta Giovanni Prosperi, che le parole le scrive da sempre a scalare con una tecnica operatoria che solo lui sa usare. L’incontro-lezione con il poeta inizierà alle ore 21.00 di mercoledì  11 al Minimo Teatro (borgo Sforzacosta 275, tel. 347 1054651), impossibile prevedere l’ora termine dell’incontro, ogni operazione chirurgica dura quanto è necessario che duri.

Maurizio Boldrini, “Lezione su Carmelo Bene”

MONTEGRANARO (FM)–  Giovedì 16 marzo, proprio nel giorno del 15° anniversario dalla morte di Carmelo Bene, Philosofarte di Montegranaro e Minimo Teatro di Macerata presentano “Lezione su Carmelo Bene”, un saggio da stampare di Maurizio Boldrini, che all’inizio della sua lezione così introduce: “L’insieme degli studi su Carmelo Bene è tanto ricco di considerazioni e implicazioni filosofiche, estetiche, antropologiche, quanto generico in merito alle sue tecniche operatorie, che invece esemplificherò in questa lezione. Tradurrò solo alcuni reperti dell’enorme campionario della sua opera, quel tanto o poco che basti perché gli esempi possano risultare indicativi per prossime operazioni. Muoverò il più possibile da manovale e secondo istinto, in considerazione che poco o nulla ha potuto la dimostrazione organica in Opere.  In Autobiografia d’un ritratto c’è una sorta di nota spese, sintesi delle cose fatte da Carmelo Bene. Proverò a rivisitarla e a tradurla nel come dei materiali.” Boldrini è l’unico artefice che, per il complesso delle sue esperienze (qui intraducibili), per i suoi affilati strumenti operatori, può permettersi di analizzare con competenza le alchimie di Carmelo Bene fino a ricavarne essenze distintive e soprattutto strategie che potrebbero essere indicative in diversi ambiti scientifici.
Quindi Carmelo Bene sottratto all’ambito specifico del teatro?
Sarebbe un peccato destinare il tesoro sommerso di Carmelo Bene allo spaccio teatrale. Nelle dinamiche del suo lavorio ci sono preziosi semi da far fruttificare in altri orti. Altrimenti sarebbe come ridurre le “Lezioni americane” di Italo Calvino al solo ambito letterario, sarebbe un’idiozia. Ci sono artefici e opere che trascendono il genere, Carmelo Bene è uno di questi.
Come si potrebbe portare l’opera di Carmelo Bene all’attenzione di scienziati al di là delle loro rispettive discipline?
Sarebbe semplice, basterebbe che singoli studiosi destinassero un po’ del loro tempo a disorientarsi rispetto alle loro specializzazioni ed avessero il coraggio di “perdersi” nell’ingegneria umanistica dei suoi materiali, chissà che non trovino risposte a problemi che le loro specializzazioni non sono in grado di fornire. D’altra parte è necessario che i suoi “amici” se la smettano di seppellirlo sotto pagine e pagine di filosofia e di esaltazione celebrativa. Continuare a ripetere la genialità di Bene è una sciocca ovvietà che rimanda lo studio vero. A che serve dire che Michelangelo era un genio? Ci vuole che la sua “Pietà” sia letta obbligatoriamente in Giurisprudenza perché gli avvocati abbiano una misura di giudizio. Certo, ci vuole che qualcuno intraprenda questo percorso, chiamiamolo interdisciplinare per capirci, ma per me è la vera disciplina della conoscenza, quella che non ha paura dei limiti di settore.
Maurizio Boldrini “Lezione su Carmelo Bene” presso Philosofarte, Montegranaro, corso Matteotti 7, Giovedì 16 marzo 2017, ore 21.30. Informazioni e prenotazioni: 347 6890974.

Teatro di parola: Shakespeare in laboratorio per 40 studenti della Scuola Media di Pollenza

 

POLLENZA (MC) – Lunedì 11 gennaio inizia, presso la Scuola Media dell’Istituto Comprensivo “Vincenzo Monti”, il progetto “Teatro di parola” che coinvolgerà quaranta studenti delle classi I e III A. Nel quarto centenario dalla morte di William Shakespeare, le due classi condotte dalla Prof.ssa Marilena Gentili e dal Prof. Giampaolo Vincenzi si muoveranno dentro l’opera drammaturgica dell’autore alla scoperta delle strategie fondamentali del linguaggio teatrale e confrontandosi con alcune delle innumerevoli tematiche esistenziali contenute nelle sue opere. La realizzazione del  progetto è stata affidata al pioniere delle attività teatrali scolastiche, Dott. Maurizio Boldrini, direttore del Minimo Teatro e della Scuola di Dizione Lettura e Recitazione. L’iniziativa si concluderà a maggio con l’allestimento di uno spettacolo nell’ambito della rassegna “Tutta scena” organizzata da molti anni dall’Istituto “Monti”.