Venerdì scorso niente luci di scena, solo qualche faretto di servizio ad illuminare la piattaforma dell’ Auditorium della Biblioteca Comunale a Macerata. Un paio di microfoni usati più che altro come parodia del microfono, simulacro di potere per chi lo ha in mano. Niente musiche, se non il ritmo dei corpi, delle voci, degli umori, delle pause cariche di tensione. È Teatro smascherato quello del Minimo Teatro corpo autentico, sovversivo, politico di Pier Paolo Pasolini redivivo, ancor più vivo di quando fu legato alla cronistoria perché libero finalmente dai cliché pasoliniani dell’intellettuale scomodo.
All’Auditorium della biblioteca passa un “Pasolini controvento”, dismesso dalla scena del prevedibile, ed è un uragano di poesia , di segni, di telegrammi, di gesti vocativi che reclamano i sensi più umani, quelli dimenticati, addirittura mai resi possibili della vita ideale. Ecco, Pasolini ritorna finalmente a dettare un ideale umano attraverso un manipolo di giovani attori eroi sottratti alle accademie omologanti del quotidiano, che incantano di poesia antica e allarmano di bellezza contemporanea, istantanea, immediatamente scritta a corpo, sono: Erasmo Eugeni, Roman Golinschi, Alice Luchetti, Arianna Marinangeli, Annaclara Moschini, Riccardo Narr, Matteo Palermo, Elisa Patrizi, Davide Rizzi. Che lezione ragazzi siete stati capaci di essere!
B-Live, Biblioteca da vivere è il titolo del progetto del Comune di Macerata che ha reso possibile il laboratorio teatrale curato dall’Associazione Minimo Teatro. Una bella vita di ragazzi circolata in biblioteca, luogo ideale per diffondere e praticare conoscenza, specialmente con il percorso laboratoriale su Pasolini di cui lo spettacolo è stata naturale conclusione. Il pubblico eterogeneo composto da giovani, meno giovani, amici, poeti, artisti, allievi ha capito subito, anche prima dell’inizio, che sarebbero stati testimoni dell’ennesima perla Minimo Teatro, perché Guido Garufi introducendo da par suo Pasolini è stato egli stesso sintesi, esempio di poesia, una poesia ancor prima che la poesia iniziasse.
E a seguire, dalla prima pagina di “Ragazzi di vita” fino alla fine dello spettacolo non si è rappresentato Pasolini, c’è stato Pasolini, giovane tra giovani. Con la complicità di alcuni “fuori quota” come li ha definiti Maurizio Boldrini, conduttore del laboratorio e regista dello spettacolo: Serenella Marano, determinante nell’assistenza registica nonché lettrice memorabile di una memorabile pagina da “Petrolio”, Lorenzo Vecchioni, attore-compendio esemplare dei personaggi pasoliniani; inoltre Monia Ciminari, l’unica con licenza di fingere la dissuasione dalla poesia, alla quale invece avvicina la piccola Maria Vittoria Bianchi, sua figlia, ulteriore tenerissima poesia in transito di purezza e leggerezza.
In definitiva “Pasolini controvento” è un corpo poetico, oltre ogni protocollo drammaturgico, che trattiene le forme di una autentica, ostinata (disperata?) vitalità. Documentazione a cura di Lucia Copparoni. Ilaria Ribichini è la coordinatrice di “Biblioteca da vivere”, progetto del Comune di Macerata finanziato sul bando “Giovani in Biblioteca” del Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale della Presidenza del Consiglio dei Ministri”.
L’ addetta Stampa, Patrizia Mancini