Forza bruta e tenerezza raffinata, la lezione “le nuvole” di Aristofane

CAMERINO (MC) – Venerdì 27, nell’ambito del Varano Festival, è andato in scena all’Auditorium Benedetto XIII lo spettacolo “Le nuvole” di Aristofane a cura di un gruppo di studenti del Liceo Classico condotti dal regista Maurizio Boldrini del Minimo Teatro con l’assistenza di Giuseppe Faggiolati.  Lo spettacolo è stato proposto a conclusione di un percorso teatrale dedicato al teatro classico attivato dalla prof. Michela Di Paolo in accordo con i genitori dei ragazzi e con la presidenza del liceo. E’ opportuno segnalare subito ciò che non è stato questo spettacolo, per meglio comprendere il valore dell’evento. Non è stato uno dei soliti spettacolini scolastici che sanno di dilettanti allo sbaraglio e che riproducono i triti e banali luoghi comuni.  Dopo 2.500 anni l’opera di Aristofane è stata sottratta alle patibolari stagioni incartapecorite e riconsegnata, da un manipolo di ragazzi e ragazze, a tutta la sua ricchezza sovversiva, ironica, critica. Aristofane è riapparso per quello che è, un drammaturgo forte, beffardo,  sempre giovane e contemporaneo, le sue parole sembrano scritte oggi.  Lo spettacolo è stato, nello stile Minimo Teatro, fuori dall’ordinario prosastico e capace di portare gli spettatori immediatamente in altro ambito rispetto a quello che solitamente è nominato come ”recita”. “Le nuvole” sono state dense di scene sospese in poesia, scene rotte da altre scene che denunciavano il fare scene, movimenti e voci corali in rapida dissolvenza dalla tensione lirica all’irridente sarcasmo. Monologhi taglienti interrotti e sospesi nella leggerezza poetica.  Insomma una prova di teatro contemporaneo con un classico che finalmente viene restituito nella sua grandezza.  Un flauto, una tastiera, un cajon sono stati gli strumenti che hanno suonato un’altra poesia dentro la poesia per contribuire ad un labirinto sonoro, verbale, corporeo della “materia di cui son fatti i sogni”.

ll genere comico capace di liquidare i luoghi comuni del linguaggio e del pensiero qui è andato a braccetto con l’estro vivo dei giovanissimi attori e attrici: Anna Baldoni, Giorgia Braghetti, Francesco Cisternino, Matilde Fuscà, Maria Gabriella Lucarini, Giulia Palazzesi, Lorenzo Tritarelli, Giulia Boldrini, Nikita Paoletti, Hasyni Nirdika Dilshani Perera, Giorgia Rufino, Sara Sghir, Paula Sipoteanu, Alessia Sparvoli, Margherita Valeriani, Giulia Carloni, Agnese Cardarelli, Federica Conte, Edoardo Grillone, Irma Ljuijankic, Luigi Masi, Caterina Fedeli, Beatrice Maraviglia, Mirko Paganelli, Fanny Sabatini. La cosa più importante di questo spettacolo comunque non sta nella sua indubbia valenza scenica, bensì nella sua forza bruta e nella sua tenerezza raffinata con la quale ci ricorda il valore della conoscenza, quella che riesce a coniugare reperti di 2.500 anni fa alle indicazioni scientifiche e artistiche contemporanee tanto da essere lezione, ecco, i giovani sul vasto palco dell’auditorium sono stati una lezione, è uno di quei momenti in cui la scuola è e fa scuola, con competenza, coraggio e bellezza.

Corso di teatro al Liceo Classico di Camerino

Al Liceo Llassico di Camerino con un bel gruppo di ragazzi e ragazze studiamo, elaboriamo, interpretiamo, scriviamo su Le nuvole di Aristofane. È impressionante scoprire che già 2500 anni fa un poeta come Aristofane aveva capito ciò che c’era da capire sul trucco di combinar parole e sulle conseguenze che ne derivano per il pensiero e le azioni. Se questo è sorprendente è oltremodo disarmante constatare come a distanza di tanto tempo le cose non siamo cambiate. Le uniche migliorie nel combinar parole, nel pensare e nell’agire non fanno testo. I poeti sono per lo più fuori antologia, non presentano i loro libri perché impubblicabili, le loro parole sono generosamente seminate e con cura in tutti coloro che incontrano, pochissimi di questi sanno curare la raccolta e seminare a loro volta.

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Tolentino, “Il memorabile respiro delle donne”

TOLENTINO – La giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e la ricorrenza del 10 dicembre, anniversario della promulgazione della Dichiarazione universale dei diritti umani sono state celebrate in modo esemplare e speciale dal gruppo maceratese di Amnesty International.

L’evento si è svolto domenica 4 nella sala teatrale del Politeama con il pubblico delle grandi occasioni. Sono stati proprio gli spettatori così disposti all’ascolto (percezione chiarissima in sala) a dare il primo segnale che sarebbe accaduto qualcosa d’importante.

In apertura Veleria Annibali, responsabile di Amnesty sede di Macerata, ricorda alcune delle tante situazioni in cui sono violati i diritti di donne e uomini, la sciagura della guerre in cui l’arma dello stupro è l’orrido nell’orrido, o ciò che sta succedendo in Iran o in Afghanistan, ancora sangue nel mare delle nefandezze compiute in ogni parte del mondo.

Buio in sala e inizia l’incanto de “Il respiro delle donne” recital che vede protagoniste le attrici del Minimo Teatro, come viatico la voce di Mia Martini in “Minuetto”, si accendono le luci e iniziano autentiche perle di poesia e voce legate dal filo musicale del raffinato flauto di Claudia Piccinini.

Parole di donne, slanci poetici, telegrammi di dolore, inaudite tenerezze, sensi profondi di vita delle scrittrici Luce Irigary, Elisabetta Moriconi, Cristina Campo, Ingeborg Bachmann, Marguerite Yourcenar, Joyce Lussu, Anna Achmmatova, Clarissa Pinkola Estes, Alda Merini, Mary Simmerling, Forugh Farrokhzad entrano e si confondono in corrispondenza con i versi di alcuni tra i maggiori poeti del secolo scorso: Vladimir Majakovskij, Dino Campana, Eugenio Montale, Emilio Villa, Remo Pagnanelli, Giovanni Prosperi.

 

Il risultato è una magica deriva in cui non si capisce più dove sta la scrittura, mirabilmente confusa tra forza incisiva delle parole e maestria comunicativa delle voci e dei suoni, il vortice dinamico degli umori tradotti in teatro è talmente ricco che gli spettatori accolgono le voci delle attrici sul più alto piano della relazione, quello della sensazione.

Le attrici Monica Scalcon, Elisabetta Moriconi, Serenella Marano, Fulvia Criscuoli, Elisa Patrizi, Francesca Cipriani, Manuela Tesei, Chiara Marresi, insieme alla flautista Claudia Piccinini rendono una testimonianza-lezione che è multipla: grande lezione di classe, di bravura e, specialmente, sono testimonianza viva dell’universo femminile, delle infinite corde che lo fanno vibrare, sono voci che ricordano, anche a chi fosse sordo, cos’è e come muove l’anima femminile, anzi più semplicemente l’anima, la vita. La regia è di Maurizio Boldrini con la consulenza letteraria di Maria Carla Romiti e Oriana Nabissi. Fotografo di scena Pierluigi Cipolla. Assistenza organizzativa e tecnica a cura del Politeama. Patrocinio del Comune di Tolentino.

“Il Respiro delle Donne” al Politeama

 

TOLENTINO – Domenica 4 dicembre al Politeama con inizio alle ore 17.30 Amnesty International, gruppo della provincia di Macerata, propone “Il respiro delle donne”, una serata di riflessione sul tema della violenza contro le donne ed in generale sulla difesa dei Diritti Umani, anche in vista della ricorrenza del 10 dicembre, anniversario della promulgazione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

Nel recital realizzato dal Minimo Teatro, con la regia di Maurizio Boldrini, si potranno ascoltare le parole delle scrittrici: Luce Irigary, Elisabetta Moriconi, Cristina Campo, Ingeborg Bachmann, Marguerite Yourcenar, Joyce Lussu, Anna Achmmatova, Clarissa Pinkola Estes, Alda Merini, Mary Simmerling e della poetessa iraniana Forugh Farrokhzad il cui testo “Solo la voce resta” non è certo messo a caso in programma.

Queste voci femminili saranno contrappuntate dai versi di alcuni tra i maggiori poeti del secolo scorso: Vladimir Majakovskij, Dino Campana, Eugenio Montale, Emilio Villa, Remo Pagnanelli, Giovanni Prosperi. Per l’occasione la compagnia vocale del Minimo Teatro è tutta al femminile ed è composta da Francesca Cipriani, Fulvia Criscuoli, Serenella Marano, Chiara Marresi, Elisabetta Moriconi, Elisa Patrizi, Monica Scalcon, Manuela Tesei.

Le musiche sono appositamente composte ed eseguite dal vivo dalla flautista Claudia Piccinini. L’iniziativa è patrocinata dal Comune di Tolentino.

L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.

Gli studenti del Classico di Camerino vanno su Le Nuvole con Boldrini

CAMERINO – Venerdì 18 alle ore 14.00 inizia il progetto “Teatro classico” organizzato dal Liceo Classico di Camerino e destinato a studenti che da novembre a maggio si applicheranno con appuntamenti settimanali allo studio e alla elaborazione dell’opera Le Nuvole di Aristofane.

L’iniziativa prevede le seguenti fasi operative: lezioni per migliorare la dizione, lettura del testo teatrale e sua rielabora

zione, composizione poetica e drammaturgica, prove per l’elaborazione delle singole scene, montaggio registico, spettacolo conclusivo aperto alla cittadinanza.

Si prevede, inoltre, di concorrere alla selezione attuata dall’Inda (Istituto del Dramma Antico) di Siracusa per partecipare al Festival Internazionale del teatro classico dei giovani a Palazzolo Acreide nel mese di aprile/maggio 2023. Si valorizza così l’offerta formativa relativa all’indirizzo del Liceo Classico, promuovendo la conoscenza di una delle forme letterarie più caratteristiche delle civiltà greca e latina, permettendo, dunque, un approccio culturale più ampio, che va dagli aspetti scenografici a quelli coreutici ed espressivi.

E’ anche un’occasione di riflessione sul fatto che temi e valori della civiltà classica siano ancora alla base della civiltà europea, con profondi richiami all’attualità. La responsabile del progetto è la Prof.ssa Michela Di Paolo che ha ottenuto la collaborazione operativa di Maurizio Boldrini, regista e direttore della Scuola di Dizione Lettura e Recitazione del Minimo Teatro, le cui pratiche e teorie sintetizzate in pubblicazioni universitarie sono accolte e studiate in prestigiose accademie internazionali.

Macerata, inizia la scuola del Minimo teatro: per essere liberi dalle scenate

Macerata, inizia la scuola del Minimo teatro: per essere liberi dalle scenate – In borgo Sforzacosta n. 275, a Macerata, iniziano le lezioni del 40° anno  della Scuola di Dizione Lettura e Recitazione del Minimo Teatro secondo il seguente calendario provvisorio: oggi, lunedì 14 e mercoledì 16 ore 18.00 lezioni delle classi di Ingegneria Umanistica, mentre le classi del corso base principianti: giovedì 17 ore 20.45 (dalla settimana successiva il mercoledì) e venerdì 18 ore 18.00. Gli allievi che ancora devono regolarizzare l’iscrizione potranno farlo nel corso della loro prima lezione. Ogni anno a Macerata si rinnova un’avventura conoscitiva che dura otto mesi fino a giugno, un viaggio mai uguale a se stesso,  come ogni vero viaggio è continua avanscoperta capace di utilizzare gli strumenti del linguaggio teatrale per aprire a visioni e a pratiche inaspettate e sorprendenti.

 

Come consuetudine alcune indicazioni di viaggio chieste al conduttore Maurizio Boldrini.

Che dote si richiede all’aspirante allievo? 

Null’altro che la presenza, ogni persona per quanto possa da se stessa considerarsi deficiente, è una ricchezza incommensurabile, al Minimo Teatro teniamo strumenti d’arte collaudati da decenni per far affiorare la bellezza personale che ogni essere custodisce in se, spesso a sua insaputa.

C’è qualcosa di speciale quest’anno visto che è il 40° anno della Scuola e del Minimo?

Speciale è ognuno di questi anni passati a studiare, inventare, creare. Quest’anno si è iscritta di nuovo un’allieva che frequentò 27 anni fa perché dice che vuole ricrearsi. L’altra sera le ho fatto leggere un brano dicendole che così magari togliamo un po’ di ruggine, invece ha letto magistralmente, meglio di come me la ricordavo, che pure era bravissima. E’ un segno importante per me, non è solo conforto che le cose qui funzionano, ma che continuano a vivere e a fermentare, al di là della frequenza. Comunque un po’ di festa particolare ci vuole e quindi per lo spettacolo finale quest’anno faremo una sortita a Roma, porteremo lo spettacolo “Poesia capitale”, proveremo a ricordare a qualche romano che lì una volta c’era la capitale.

Perché consiglierebbe a un giovane di frequentare la Scuola del Minimo?

Per “rovinarsi” un po’ la vita!  Invece che il quieto sopravvivere  tra un messaggio telefonico e l’altro, invece che il quieto  sopravvivere tra un tatuaggio e l’altro, tra una birra e l’altra o tra una pagina di pseudostoria e l’altra, qui al Minimo c’è l’intenzione di vivere, di leggere le differenze e quindi di essere liberi, liberi dalle scemate e dalle scenate intanto.

Scuola di Dizione Lettura e Recitazione del Minimo Teatro: tel. 347 1054651.

40° ANNO DELLA SCUOLA DI DIZIONE E RECITAZIONE DEL MINIMO TEATRO

MACERATA – Sono aperte le iscrizioni al 40° anno di corso 2022/2023 della Scuola di Dizione Lettura e Recitazione del Minimo Teatro fondata e diretta da sempre da Maurizio Boldrini.
Il Minimo Teatro è un riferimento per coloro che hanno a cuore il viaggio della conoscenza, siano esse persone di giovane età o siano persone mature. Molti ex allievi ed allieve lavorano in ambiti artistici: teatro, cinema, televisione, giornalismo, editoria, ecc. Però il risultato che più caratterizza la Scuola del Minimo è la sua formidabile capacità di far affiorare le attitudini personali.
L’attività è organizzata e piccoli gruppi, per poter “lavorare” proficuamente, secondo orari e giorni concordati con i componenti di ogni singolo gruppo, c’è un’ampia possibilità di scelta tra orari pomeridiani e/o serali. Oltre alle lezioni a piccoli gruppi ci saranno anche lezioni individuali per perfezionare e specificare la formazione; sono previsti due laboratori integrativi, uno filmico e uno di scrittura
Al termine dell’attività prevista per giugno 2023 saranno allestiti i tradizionali saggi di fine corso.
I nuovi iscritti con la quota mensile hanno diritto a tutto ciò che si svolge nell’ambito della Scuola: lezioni di gruppo, lezioni individuali, laboratori, studi scenici, ecc. e inoltre la quota comprende anche la possibilità di partecipare alle lezioni della classe di Ingegneria Umanistica che quest’anno ha come tema operativo: “Poesia capitale”
Al termine dell’attività didattica gli allievi potranno accedere alla Compagnia Allievi del Minimo Teatro e partecipare alle programmate attività di spettacolo.
Per iscriversi è necessario venire nella sede operativa del Minimo Teatro in via Borgo Sforzacosta 275 – Sforzacosta di Macerata, c’è da compilare e firmare la scheda d’iscrizione, c’è da versare la prima quota e … fatto! Si inizia!
Per appuntamento o per ulteriori informazioni: 347 1054651.

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L’ingegneria Umanistica del Minimo Teatro presenta “Poesia Capitale”

MACERATA – Mercoledì 21 settembre al Minimo Teatro (borgo Sforzacosta 275) il direttore Maurizio Boldrini presenta il programma del nuovo anno di corso della Scuola di Ingegneria Umanistica che è lo sconfinamento di ricerche teatrali verso altre discipline umanistiche e scientifiche. Nel corso di un ventennio l’Ingegneria Umanistica ha seminato indicazioni in architettura, medicina, filosofia, politica. Lo scorso anno di corso con lo spettacolo “Otl” di Giovanni Prosperi al Teatro “Mugellini” di Potenza Picena ha fornito una magistrale dimostrazione di cos’è e come muove l’anima dell’artista, esemplificazione dell’anima della vita.

Il titolo del prossimo anno di corso che inizia ad ottobre e si svolgerà fino a giugno 2023 è: “Poesia capitale”. Per conoscere qualche anticipazione abbiamo rivolto alcune domande al direttore Maurizio Boldrini.

In che senso “Poesia capitale”?

Nei diversi sensi da vocabolario ai quali cercheremo di aggiungere il nostro senso: poesia è il fare, capitale significa che riguarda il capo cioè la vita stessa, il capo è anche testa, stesso etimo di testo, il testo contiene la scrittura, scrittura capitale è la scrittura lapidaria maiuscola. Il capitale è anche il bene da poter investire, la capitale è il luogo principale di uno stato. Ecco, scriveremo a chiare e forti lettere cos’è la poesia nelle forme, nei luoghi, nelle situazioni per ricordarci e ricordare la sua essenziale differenza con la bruttezza invasiva, addirittura l’orrido reale e simbolico in cui sopravviviamo.

Quindi è questione di capitale importanza!

Sì, essenziale, almeno per me. Il titolo l’avevo pensato solo per fare una sortita a Roma per testimoniare la più alta poesia nel nome di Giovanni Prosperi ed alcuni altri poeti marchigiani che stimo. Allora ha passato in rassegna luoghi teatrali romani per sceglierne uno adatto. Ho costatato che teatri e programmazioni romane sono indecenti come quelle provinciali, anzi loro sono i provinciali perché di capitale gli è rimasto solo un nome vuoto di contenuti. E poi sono saltati proprio i concetti di capitale e di provinciale. C’è un unico concetto traviato di poesia, che di volta in volta assume la maschera dell’estetismo tronfio della vecchia guardia o la maschera orrendamente imbellettata di giovani leve pataccare. E allora mi sono imposto con la forza della classe di Ingegneria Umanistica di manifestare la differenza della poesia capitale, quella di persone che sanno fare veramente e non importa se il loro saper fare si applica a un campo o a un testo o a una testa.

Sarà necessario alzare la voce per manifestare la differenza della poesia rispetto alla baraonda circostante?

Quando entro in un bar e la mia voce che chiede gentilmente un caffè è coperta, annichilita dal frastuono di altre voci che strepitano canzonacce o sono palesemente strafogate e avvinazzate mi vien voglia di gridare, però penso che di Gesù Cristo non è stata ascoltata né la buona novella né il suo grido in croce, perché dovrebbero ascoltare Boldrini? Talvolta anche con i miei allievi alzo la voce, quando sento che le mie indicazioni sono fraintese o quando sento che c’è un fastidioso e ingiustificato rumore di fondo, ma non serve, non serve nemmeno se il grido è magistrale, già c’è stato indicato da Borges ne “La rosa di Paracelso”. Possiamo solo mandare e mandarci segnali, perché è questo che sappiamo fare. Il mondo continuerà a girare nel solito verso.

Per conoscere il programma 2022/2023 della Scuola di Ingegneria Umanistica gli interessati potranno accedere liberamente alla presentazione e se lo desiderano potranno iscriversi seduta stante. Per informazioni ed adesioni: 347 1054651.

Le “Sibille” sensazionali di Bolognola

BOLOGNOLA (MC) – Si è conclusa la seconda edizione di “Carte Sibilline” dedicata al seme “Quadri”. Il progetto del Comune di Bolognola nell’ambito di Marchestorie  (Regione Marche – Assessorato alla Cultura, Fondazione Marche Cultura e AMAT) nella tre giorni di iniziative ha visto la partecipazione di numerosi e attenti spettatori che si sono mossi nei diversi luoghi di allestimento dello spettacolo principale “Quadri della Sibilla” su testi di Giampaolo Vincenzi e interpretazione della Compagnia Allievi del Minimo Teatro: Francesca Cipriani, Fulvia Criscuoli, Giuseppe Faggiolati, Anna Paoli, Brigida Pelagatti, Siria Scaficchia, Ambra Taddei, Manuela Tesei, Lorenzo Vecchini. Domenica 4 c’è stato il gran finale con “Quadrifonie”, Maurizio Boldrini in voce, Claudia Piccinini flauto, Giampalo Vincenzi notazioni, incursioni Compagnia Allievi MT. Nella Sala Marchetti l’afflato poetico fra voce e flauto produce una magia che sospende dal mondo circostante e trasporta nel superiore labirinto sensazionale con ictus in una inaudita interpretazione di “Genova ” di Dino Campana. Anche le note del poeta Giampaolo Vincenzi, invece che didascalizzare  i brani proposti sono state esse stesse poesia nella poesia.

Al termine del concerto abbiamo scambiato qualche battuta con Maurizio Boldrini  direttore di “Carte Sibilline” e del Minimo Teatro.
Sarà molto contento di questo record recitativo d’altura! 
Sì, effettivamente questa sera Claudia al flauto ed io in voce, siamo riusciti ad essere strumenti accordati e duttili di altissima arte musicale e poetica. E le note dell’amico poeta Giampaolo Vincenzi hanno ulteriormente alzato l’asta verso il sublime. Però considero il vero record di questi giorni a Bolognola l’esecuzione di sabato fatta dal Minimo Teatro in piazza Leopardi. Giovanissime attrici e “fanciulle e fanciulli” un po’ più maturi interpretando lo spettacolo “Quadri della Sibilla” sono riusciti ad essere dimostrazione del valore più alto del teatro, capace di superare anche la maestria compositiva e testimoniare l’essenza smascherata dell’animo umano, perché possa essere riferimento esemplare.
Come si arriva a questo vertice?
Togliendo intanto fastidi, ingombri. Ho visto recitare pseudoattori (purtroppo anche miei ex allievi che evidentemente non hanno inteso nulla delle lezioni) impastati con simbolismi, miti, pseudoculture libresche, anticaje mai intese di Artaud, che rendono penosi i loro corpi, stupidamente flagellati da loro stessi. La maestria Minimo Teatro non ha a che fare con questi pesi, è specializzata proprio per liquidare il contesto e far affiorare l’anima, l’estro personale, mi accorgo subito quando il volto di un attore o di una attrice Minimo Teatro trascolora nella sua essenza. Quando ciò avviene per tutti coloro che sono impegnati in uno spettacolo è un miracolo, un record, un esempio a portata di mano e d’occhio.
Le vostre sibille tra le righe, e qua e là,  hanno lanciato anche alcuni messaggi “politici”, come mai? 
Non ho mai amato il cosiddetto teatro politico, però quando le orecchie si fanno troppo sorde a principi base di umanità, è bene che almeno qualcuno alzi la voce, così che le nostre sibille hanno a forte voce ricordato anche parole di Primo Levi, Nelson Mandela, Pier Paolo Pasolini, Mario Luzi, Segej Esenin.
Che bilancio fa della seconda edizione di “Carte Sibilline”?
Anche quest’anno è stato un viaggio importante fatto di rapporti personali, artistici, operativi, organizzativi. Come ogni viaggio, degno di questo nome, apre ad altri viaggi, così continua la conoscenza, il resto è turismo. Ringrazio i miei compagni di viaggio, innanzitutto i miei pazienti e bravi allievi, il poeta Giampaolo Vincenzi, gli artisti Raffaella Tirabasso e Giuseppe Teobaldelli, i musicisti Roberto Passarella e Claudia Piccinini, il mago Niccolò Sabbatini, tutte le persone che a Bolognola hanno accolto e aiutato le iniziative,  il Comune di Bolognola, impiegati  e operai e naturalmente il Sindaco Cristina Gentili e la referente comunale Serenella Marano. Nel prossimo viaggio andremo ai “Cuori delle Sibille”