“Spina Christi” del Minimo Teatro a Bolognola: semplicemente un miracolo.

BOLOGNOLA – “Miracolo, solco e lascio un segno” è una delle battute di “Spina Christi” del Minimo Teatro, spettacolo magnificente andato in scena davanti a molti spettatori che hanno raggiunto la Sala Marchetti di Bolognola da tutte le province della regione.

Sono queste parole che ben sintetizzano ciò che è successo, un miracolo, appunto, dato dalla combinazione di alta scrittura poetica, di capolavori in arte visiva, di disciplina e sensazionale bravura interpretativa, di drammaturgia innovativa, di forte capacità relazionale con il pubblico.

Come è scritto in locandina lo spettacolo è un “solco di conoscenza”, dal quale non si può prescindere per studiare seriamente le dinamiche più innovative del teatro, anzi è proprio la parola “teatro” che mostra il suo limite, incapace ormai di comprendere la strabordante ricchezza versata in scena.

Per una sera Bolognola è stata la capitale mondiale del teatro, poiché attualmente non c’è altra comunità artistica che meglio del Minimo Teatro possa esprimere la frontiera più avanzata del linguaggio e, contemporaneamente, in grado di lanciare segnali per il prossimo futuro delle arti.

In apertura il direttore Maurizio Boldrini ha presentato la sequenza di “Spina Christi” così composta: l’ultimo scritto di Giovanni Prosperi (per il fratello Mariano), tre esercizi interpretativi su tre opere di Mariano Prosperi, prefazione, via Crucis, una premessa e sette pensieri di Cristo in Croce, postfazione: Advocata di Giovanni Prosperi. Lo spettacolo è dedicato, oltre che a Pier Paolo Pasolini, proprio a Giovanni Prosperi, il poeta del Minimo Teatro prematuramente scomparso da tre settimane, in sala sono stati presenti il fratello Don Felice e la compagna Ivana Rinaldi. Già alla prima lettura l’attrice al microfono, Elena Paoletti, ha saputo congedare la convenzione del presente e convogliare l’attenzione degli spettatori nel viaggio senza ritorno delle emozioni.

A seguire abbiamo assistito ai primi tre prototipi di critica d’arte in cui i “critici” sono al tempo stesso gli attori, cioè parte integrante dell’opera che analizzano e questo non si era mai visto, sono i giovanissimi: Elisa Patrizi, Nicola Ciriaco, Brigida Pelagatti, precisi, intensi, commoventi anche nella sequenza delle quattordici stazioni della via crucis, da loro riscritte e interpretate su opere d’arte di Mariano Prosperi, un artista grandissimo ancora tutto da scoprire. Diana Caponi, Valentina Compagnucci, Jennifer De Filippi, Veronica Formiconi, Serenella Marano, Chiara Marresi, Elena Martusciello, Elena Paoletti, Giulia Pigliapoco hanno invece scritto e interpretato la sequenza composta da una premessa e da sette pensieri di Cristo in Croce.

Alle sette parole che tutti conoscono di Gesù crocifisso, sono stati associati i pensieri che Egli avrebbe potuto avere in mente prima di pronunciare tali parole, e sono ricchi di filosofia, di tenerezza e struggente pietà, semplici e accecanti per chiarezza. L’interpretazione attoriale possiamo scrivere che è stata poesia nella poesia, tanto per capirci, ma nella sostanza ogni gesto, proprio ogni gesto, ogni voce, proprio ogni voce, è un compendio sapiente non solo di arte scenica ma delle arti in genere. Quando lo spettacolo è finito, sui volti delle attrici e dell’attore era tutta segnata la bellezza profusa, sui volti degli spettatori era figurata la grazia ricevuta.

Sembrava lì finito, invece, ancora un colpo di grazia per voce di Jennifer De Filippi che ha interpretato “Advocata” di Prosperi, la più bella ed inaudita preghiera mariana che sia stata mai scritta.

Infine un brindisi è servito per stemperare la commozione e rimettere i piedi a terra dopo il terremoto delle sensazioni.

“Spina Christi” gode del patrocinio del Comune e della Pro Loco di Bolognola, di MaMa (Marca maceratese) e del Club degli Amici del Minimo Teatro. Il Sindaco Cristina Gentili, presenti anche gran parte dei consiglieri, ha salutato e ringraziato, al Comune di Bolognola va il merito di aver accolto e promosso questa iniziativa di alto valore ed è solo l’inizio di una collaborazione operativa tra Minimo Teatro e Comune, che già a settembre (10, 11, 12) nell’ambito di “MarcheStorie”, si concretizzerà con il progetto “Carte sibilline – Ri-picche della Sibilla”. E allora, alla prossima.

“Spina Christi” del Minimo Teatro a Bolognola.

BOLOGNOLA – Quest’anno e per la prima volta è il più alto comune delle Marche ad ospitare lo spettacolo conclusivo del 38°anno della Scuola di Dizione Lettura e Recitazione, la storica etichetta del Minimo Teatro diretto da Maurizio Boldrini.
“Spina Christi – il solco della conoscenza” è il titolo dello studio scenico presentato nell’alta quota di Bolognola, sabato 24, ore 21.00, presso la Sala Filippo Marchetti. E’ il risultato di un percorso drammaturgico che ha avuto come tema operativo la percezione individuale dell’esterno in situazione estrema, campione d’indagine è stato Gesù nella passione e crocifissione. Le classi congiunte della Scuola di Dizione Lettura e Recitazione e di Ingegneria Umanistica hanno riscritto le quattordici stazioni della “via crucis” e hanno scritto sette pensieri di Cristo prima egli pronunci ciascuna delle sette parole in croce. Raggiungere Bolognola, un luogo dove non ci si passa ma che ci si va solo appositamente, sarà per gli spettatori come percorrere una sorta di “calvario”, quei pochi che saliranno fino a Bolognola saranno però premiati da un arte che meraviglia e che è l’apice del linguaggio teatrale. Lo spettacolo è dedicato a Pier Paolo Pasolini e a Giovanni Prosperi, il poeta del Minimo Teatro scomparso improvvisamente il 3 di luglio. Proprio due testi di Prosperi apriranno e chiuderanno lo studio scenico, mentre le opere visive del fratello Mariano, grandissimo artista ancora tutto da scoprire, funzioneranno da collegamento drammaturgico della sequenza scenica che comprende: l’ultimo scritto di Giovanni Prosperi (per il fratello Mariano), tre esercizi interpretativi su tre opere di Mariano Prosperi, prefazione, via Crucis, una premessa e sette pensieri di Cristo in Croce, postfazione: Advocata di Giovanni Prosperi. Saranno di scena: Diana Caponi, Nicola Ciriaco, Valentina Compagnucci, Jennifer De Filippi, Veronica Formiconi, Serenella Marano, Chiara Marresi, Elena Martusciello, Elena Paoletti, Elisa Patrizi, Brigida Pelagatti, Giulia Pigliapoco. Qualche domanda al regista Maurizio Boldrini.

Come mai “Spina Christi” a Bolognola?

Lo spettacolo sarebbe dovuto andare in scena a Castelfidardo per l’inaugurazione della mostra dedicata a Mariano Prosperi per i 70 anni dalla nascita, ma la mostra è stata rimandata per la morte improvvisa del fratello Giovanni, poeta del Minimo Teatro e mio carissimo amico. Allora ho pensato che l’alta e remota Bolognola fosse luogo ideale per accogliere e proporre un’arte semplice e grandiosa.

Qual è il risultato della ricerca sulla percezione dell’esterno?

E’ risaputo che la nostra percezione dell’esterno non è che una deformazione di ciò che chiamiamo reale. Si vive costantemente in una specie di illusione quotidiana. Però il gesto artistico d’alto livello riesce a portare spettatore e attore in una comunione sensoriale che scardina completamente i normali criteri percettivi , i segnali dell’esterno non sono più segnali da decifrare ma un nuovo mondo tutto da vivere per l’immediato: “maremoto” oggettivo, caotico, incontestabile dell’essere.

E la dedica a Pasolini e a Prosperi?

A Pasolini perché è l’unico che ha saputo superare i concetti di sacro e di profano, indicando una profonda, disperata, tenerissima umanità e a Prosperi perché segna esattamente la dissolvenza tra ciò che chiamavamo poesia e una nuova scrittura, una scrittura altra, ancora da nominare ma che custodisce in sé combinazioni di dinamica, tecnica, estetica che rimandano per fibra e conformazione alla complessità delle cose più semplici. Insomma la scrittura di Prosperi è quella che più coincide, per percezione, con il fenomeno.

“Spina Christi” gode del patrocinio del Comune e della Pro Loco di Bolognola, di MaMa (Marca maceratese) e del Club degli Amici del Minimo Teatro. L’ingresso è libero.

Il poeta Giovanni Prosperi è morto

Questa mattina è morto all’improvviso, per un infarto, Giovanni Prosperi, grande poeta.
Nato ad Ancona nel 1956, è vissuto a Castelfidardo, a Contrada Paterno di Tolentino e da diversi anni si era trasferito a Roma.Ha insegnato storia dell’arte all’Università di Macerata. La sua produzione poetica è sconfinata e ancora quasi tutta da pubblicare. A passargli il testimone della scrittura era stato un altro grandissimo del Novecento, Emilio Villa, e ha trovato in Maurizio Boldrini del Minimo Teatro un amico e un interprete prediletto. Ha scritto per lui molte opere messe in scena. Il connubio Prosperi/Boldrini si è concretizzato in opere memorabili: Fuente, Robespierre, Sul perfetto amore, H il suono scritto, Advocata, Leopardinfinito… Insieme hanno scritto il libro Enciclopedia per l’attore finito pubblicato da Bulzoni.
Boldrini dice dell’amico scomparso: “Tutti noi abbiamo perso non solo un grande poeta, il più grande che io abbia conosciuto, il più grande di tutti, il più grande che io abbia letto, abbiamo perso anche colui che ha sconfinato il genere poetico verso una scrittura da definire nella sua tipologia. Ho perso il più caro amico, una persona unica per generosità, attenzione, cultura, eleganza, una persona buona, in tanti anni non l’ho mai visto arrabbiato, mai che avessimo discusso animatamente su qualcosa, una perfetta intesa, lui scriveva e io ero la sua voce. Sono spietato con i poeti che recito, che sia Leopardi o Dante o Montale… con Prosperi non ho cambiato mai nessuna parola, impossibile con la sua scrittura pensare a una miglioria o pensare a qualcosa di ulteriore. Gli sono debitore per tutto quello che ha indicato a me e agli allievi del Minimo Teatro”. Condoglianze a Ivana, a Martina, a Don Felice, ad Anna.