Dal Papa e da Fidel Castro lettere di stima per Maurizio Boldrini

QUANDO IL POSTINO SUONA SOLO UNA VOLTA: DUE MESSAGGI ECCELLENTI PER BOLDRINI
Macerata – Maurizio Boldrini, direttore del Minimo Teatro, ha ricevuto nella sua cassetta postale, contemporaneamente, due lettere di ringraziamento e di stima per le sue ultime pubblicazioni: il triplo CD “Memorie verbali” e il libro “Teatralfilosofia” . Fin qui niente di strano se non fosse per il fatto che i mittenti delle due buste arrivate nello stesso giorno sono rispettivamente “Segreteria di Stato” del Vaticano e “Consejo de Estado” della Repubblica di Cuba. La prima lettera, a firma di Mons. Peter B. Wells della Segreteria di Stato del Vaticano, trasmette a Boldrini il vivo ringranziamento, la stima e la Benedizione Apostolica del Santo Padre Papa Francesco. La seconda, a firma di Maria del Carmen Cedeno Rodriguez (Jefa del Departamento de Atencion a la Poblacion) trasmette a Boldrini il saluto e il ringraziamento del capo storico della rivoluzione cubana Fidel Castro.
Prof. Boldrini, che effetto fa ricevere simultaneamente messaggi di due grandi personalità così diverse?
Quando ho visto le due buste e letto il loro messaggio, insieme all’emozione, alla soddisfazione, e al grande rispetto per ogni parola delle due lettere, ho pensato, così, spontaneamente, ai due personaggi inventati dal Guareschi che tutti noi abbiamo amato: Don Camillo e Peppone, non per irriverenza, tutt’altro, ma per umanità. Il caso ha voluto che l’apice della sacralità spirituale e colui che ha incarnato “lo spirito del popolo”, fossero per un istante come congiunti da un atto di vita creativa: la forza relazionale dell’arte è ancora quasi tutta da scoprire.

Ismene, ovvero il lusso della conoscenza

 

Filottrano – Al termine di “Ismene” del Minimo Teatro andato in scena al Torquis di Filottrano, venerdì 24 maggio, uno spettatore che per la prima volta ha partecipato a uno spettacolo del Minimo commenta: “ma questi con quattro sedie e due stracci sono capaci di fare una cosa meravigliosa!”, sintesi perfetta, non solo dello spettacolo ma di più di trent’anni del Minimo Teatro. Viene voglia di non dire altro di “Ismene” perché è altro che ci sentiamo di segnalare, oltre la bellezza assoluta e indiscutibile creata dagli attori. Sentiamo il dovere morale di evidenziare invece l’importanza di porre all’attenzione di quanti distratti dalla fatica, oppure occupati in faccende, o schiacciati dal peso dei luoghi comuni, si privano della conoscenza. E’ proprio un’occasione di conoscenza quella offerta dal Minimo Teatro. Una conoscenza di alta quota, che allena ad altre percezioni, diverse, molto, da quelle consuete in cui i più si adagiano, espropriandosi, con incoscienza, di una nuova possibilità vitale e relazionale, che invece sarebbe a portata di mano.
Il “come” indicato attraverso gli artefatti del Minimo Teatro, dovrebbe essere “imposto”innanzitutto ai direttori e agli operatori del teatro, che, così presi dalle“stagioni”, dai “cartelloni”, dai “circuiti”, dal “far rete”, se si fermassero un attimo e perdessero il loro tempo tra un’uscita e un’entrata di sbilancio, avrebbero la possibilità di accorgersi dove è arrivato, loro malgrado, il teatro, cioè la vita.

Che gli “scienziati” del teatro, gli antropologhi, i collezionisti delle lauree honoris causa, vengano ad uno spettacolo del Minimo, per rendersi conto di quanto la loro sacralità sia un’anticaglia, studino, visto che sono intelligenti. Potrebbero ritrovare un senso del gioco, che troppi aguzzini hanno ridotto a giocherello. Anche la scuola, ridotta a diplomificio protocollare, potrebbe giovarsi nel riacquistare un senso sui significati di “formazione”, “pedagogia”,“filosofia”, “arte”, ecc. ecc. Ma si sa, le faccende sono tante, gli sfaccendati sono troppi. E così pochi, pochissimi, possono permettersi il lusso di “perdere tempo” un venerdì sera con la conoscenza. “Ismene”? L’autore è Gianni Baleani, il regista è Maurizio Boldrini, gli attori: Carla Camilloni, Riccardo Carota, Pierluigi Cipolla, Martina Crucianelli, Sofia Di Castri (al suo esordio in scena), Serenella Marano, Fabio Monteverde, Ilenia Paciaroni, Claudia Piccinini, Lorenzo Savi, Marco Tiranti, Lorenzo Vecchioni.

Il Minimo Teatro con “Ismene” al Teatro Torquis di Filottrano

FILOTTRANO – Nell’ambito della Stagione del Teatro Torquis organizzata dall’Agenzia 7Spazi di Luca Natalucci con il concorso del Comune e della Pro Loco di Filottrano, venerdì 24 maggio alle ore 21.15 è di scena il Minimo Teatro di Macerata con lo spettacolo “Ismene” tratto dall’omonimo testo di Gianni Baleani per la regia di Maurizio Boldrini. E’ un’opera in variazione continua come nella consuetudine del Minimo Teatro che, come si sa, non fa repliche. La costante è nel procedere del lavoro caratterizzato da una ricerca drammaturgica al limite del linguaggio teatrale. Ma nessuna paura per chi, come spettatore, fosse eventualmente abituato al conforto della comprensione lineare, sarà bello perdersi nel labirinto emozionale di “Ismene”, il personaggio è la figlia minore di Edipo, minore in tutti i sensi anche nella voce, Sofocle la disegna appena, letteralmente “a-pena”, quel poco che basta per amplificare il dramma maggiore,quello del padre. Nella scrittura del maceratese Gianni Baleani è invece Ismene la voce protagonista che interroga e si interroga sulla ragione, sull’efficacia o meno della ragione stessa. I personaggi sono immancabilmente liquidati dalle strategie sceniche del Minimo Teatro, le risposte all’autore e al pubblico potranno essere solo suggerite, o rispedite al mittente, attraverso la poesia dei corpi in arte degli attori: Carla Camilloni, Riccardo Carota, Pierluigi Cipolla, Martina Crucianelli, Sofia Di Castri, Serenella Marano, Fabio Monteverde, Ilenia Paciaroni, Claudia Piccinini, Lorenzo Savi, Marco Tiranti, Lorenzo Vecchioni. Assistenza alla regia Carla Camilloni, collaborazione alla drammaturgia Giampaolo Vincenzi, musiche di scena Claudia Piccinini, regia Maurizio Boldrini che dirige gli allievi della Scuola di Dizione Lettura e Recitazione e della Prima Scuola di Ingegneria Umanistica del Minimo Teatro.