Filottrano – Al termine di “Ismene” del Minimo Teatro andato in scena al Torquis di Filottrano, venerdì 24 maggio, uno spettatore che per la prima volta ha partecipato a uno spettacolo del Minimo commenta: “ma questi con quattro sedie e due stracci sono capaci di fare una cosa meravigliosa!”, sintesi perfetta, non solo dello spettacolo ma di più di trent’anni del Minimo Teatro. Viene voglia di non dire altro di “Ismene” perché è altro che ci sentiamo di segnalare, oltre la bellezza assoluta e indiscutibile creata dagli attori. Sentiamo il dovere morale di evidenziare invece l’importanza di porre all’attenzione di quanti distratti dalla fatica, oppure occupati in faccende, o schiacciati dal peso dei luoghi comuni, si privano della conoscenza. E’ proprio un’occasione di conoscenza quella offerta dal Minimo Teatro. Una conoscenza di alta quota, che allena ad altre percezioni, diverse, molto, da quelle consuete in cui i più si adagiano, espropriandosi, con incoscienza, di una nuova possibilità vitale e relazionale, che invece sarebbe a portata di mano.
Il “come” indicato attraverso gli artefatti del Minimo Teatro, dovrebbe essere “imposto”innanzitutto ai direttori e agli operatori del teatro, che, così presi dalle“stagioni”, dai “cartelloni”, dai “circuiti”, dal “far rete”, se si fermassero un attimo e perdessero il loro tempo tra un’uscita e un’entrata di sbilancio, avrebbero la possibilità di accorgersi dove è arrivato, loro malgrado, il teatro, cioè la vita.
Che gli “scienziati” del teatro, gli antropologhi, i collezionisti delle lauree honoris causa, vengano ad uno spettacolo del Minimo, per rendersi conto di quanto la loro sacralità sia un’anticaglia, studino, visto che sono intelligenti. Potrebbero ritrovare un senso del gioco, che troppi aguzzini hanno ridotto a giocherello. Anche la scuola, ridotta a diplomificio protocollare, potrebbe giovarsi nel riacquistare un senso sui significati di “formazione”, “pedagogia”,“filosofia”, “arte”, ecc. ecc. Ma si sa, le faccende sono tante, gli sfaccendati sono troppi. E così pochi, pochissimi, possono permettersi il lusso di “perdere tempo” un venerdì sera con la conoscenza. “Ismene”? L’autore è Gianni Baleani, il regista è Maurizio Boldrini, gli attori: Carla Camilloni, Riccardo Carota, Pierluigi Cipolla, Martina Crucianelli, Sofia Di Castri (al suo esordio in scena), Serenella Marano, Fabio Monteverde, Ilenia Paciaroni, Claudia Piccinini, Lorenzo Savi, Marco Tiranti, Lorenzo Vecchioni.