Minimo Teatro, da 40 anni antidoto all’omologazione del pensiero

Macerata – Con “40 anni in libera uscita” alla Sala Castiglioni della Biblioteca Comunale si è conclusa la stagione 2022/23 del Minimo Teatro. Una stagione particolarmente ricca di iniziative che hanno avuto il culmine con la tre giorni romana “Poesia Capitale” presentata in collaborazione con il Comune di Macerata.

L’ evento ha manifestato le ricerche più innovative in ambito poetico e spettacolare praticate dalla Scuola di Dizione Lettura e Recitazione e della classe di Ingegneria Umanistica. Nello specifico dell’iniziativa alla Sala Castiglioni è stato presentato il cofanetto Robespierre che comprende il testo del poeta Giovanni Prosperi scritto per la voce di Maurizio Boldrini e le registrazioni audiovisive dell’opera effettuate al Teatro Lauro Rossi e al Teatro Mugellini. La vicesindaco Francesca D’Alessandro e l’assessore Katiuscia Cassetta hanno sostenuto fortemente la pubblicazione sia per il grande valore culturale del capolavoro sia per la sua valenza sociale, in quanto il ricavato della vendita sarà destinato al Fondo Giovanni Prosperi per l’aiuto ad artisti. La serata ha visto la presenza di tanti amici del Minimo e di poeti, tra i quali Giampaolo Vincenzi, che ha condotto la relazione ufficiale e Guido Garufi, ospite d’onore. Copie della pubblicazione sono state consegnate a Martina Prosperi, figlia del poeta scomparso da due anni, a Mauro Mazziero direttore del Mugellini Festival in quanto produttore del Robespierre 2019 , a Sergio Carlacchiani direttore di Poesia InVita produttore della versione 2008 al Teatro Lauro Rossi. Al termine sono state proposte letture poetiche a cura delle bravissime Fulvia Criscuoli, Serenella Marano, Elisabetta Moriconi, Elisa Patrizi, Monica Scalcon. Abbiamo scambiato qualche battuta con Maurizio Boldrini direttore del Minimo.
Cosa comporta l’esperienza di Poesia Capitale?
Composizione poetica e traduzione scenica con Poesia Capitale registrano un cambio epocale. Abbiamo opportunamente documentato l’esperienza, chi non ne prenderà atto rimarrà nell’antiquariato, insieme alle mitologie catastrofiche del pensiero e al conforto delle “parole belle” in cui fin’ora si è rilegato il concetto commerciale di poesia.
Se dovesse scegliere solo un particolare per esemplificare l’importanza del Minimo, la sua quarantennale attività?
È facile. Edoardo e Federica sono due giovani studenti che hanno frequentato un mio laboratorio al Liceo Classico di Camerino, hanno chiesto se potevano venire con la compagnia del Minimo a Roma per Poesia Capitale. Ecco il fatto che giovani come loro siano contagiati dalla nostra differenza è segno che ancora come sempre il Minimo è una rivolta costante, un antidoto contro l’omologazione festivaliera del pensiero. Il Minimo Teatro fa pensare, e mette in difficoltà il pensiero.