Poesia Capitale

Pier Paolo Pasolini, Carmelo Bene, Emilio Villa, Giovanni Prosperi: non sono romani però a Roma operano rivoluzioni poetiche imprescindibili. Pasolini tra l’altro liquida il concetto divisivo tra sacro e profano. Bene, inventandosi teatro, diventa prototipo dell’artefice che segna la fine dei generi, Villa è vertice e fine della poesia intesa come canto, passa il testimone proprio a Prosperi e questi inaugura la scrittura che non fa ombra al pensiero. A loro è dedicata la sortita romana del Minimo Teatro per “Poesia capitale”, 1/2/3 luglio, con il patrocinio del Comune di Macerata. E’ gradita la presenza di chi desidera conoscere l’arte combinatoria dell’Ingegneria Umanistica e avvicinarsi alla poesia che riesce modestamente a scalare in parola singola.

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