Robespierre ha concluso “La provincia dei Teatri”

 

CALDAROLA (MC) – Sabato scorso si è conclusa “La Provincia dei Teatri” organizzata dal Club Unesco di Tolentino e il contributo della Provincia di Macerata con l’allestimento al Teatro Comunale di Caldarola del “Robespierre” del Minimo Teatro, su scrittura di Giovanni Prosperi, voce recitante e regia di Maurizio Boldrini, fisarmonica Cristina Scheggia, ingegneria fonica di Euro Morresi, azione scenica a cura degli allievi della Scuola di dizione lettura e recitazione del Minimo Teatro.
In trenta minuti questo “Robespierre” non solo materializza un panorama sconfinato di umori ed emozioni ma si fa addirittura alta lezione sulla filosofia del linguggio. La traccia base è semplice: l’ultima mezz’ora di vita del capo della rivoluzione, del padre del terrore. Su tale traccia si sviluppano pensieri intimi, esternazioni che rimbalzano sul palco per ritornare al mittente, parole che diventano sensazioni visionarie. La lingua-ghigliottina di Maurizio Boldrini recide innanzitutto con la sua pratica la tradizionale strutturazione della parola in significato-significante, recide netta la rappresentazione, per essere nell’immediato del corpo-voce che si danza in una continua trascolorazione.

Tale operazione è talmente rapida e compiuta sia nel singolo fonema, sia nell’organizzazione del periodo sintattico che diventa pressoché impossibile separare l’inaudita tenerezza dall’inaudita collera, i due colori fondamentali dell’espressione teatrale diventano talmente sfumati che fluttuano l’uno nell’altro. Attigua alla stanza vana della voce è la circostanza storica, che talvolta invade, talvolta conforta la dinamica della poesia con gesti e microazioni taglienti tradotti dai bravissimi attori del Minimo Teatro: Silvia Bellabarba, Martina Crucianelli, Cristian De Felice, Roberta Ercolani, Barbara Mancini, Serenella Marano, Valerio Marconi, Fabio Monteverde, Lorenzo Vecchioni, Marta Santoni (assistente regista).  La fisarmonica di Cristina Scheggia è importante sospensione tragica che avviluppa e concerta il tutto. “Robespierre” è fondamentalmente una grande lezione di teatro in trenta minuti, che sintetizza e supera i maestri del novecento. Le scrittura di Giovanni Prosperi è un altro “spettacolo” nello spettacolo, che mette in crisi i pre-concetti dello scrivere poetico, già da sola, sulla carta, è teatro visionario.
Dopo lo spettacolo è continuata la festa al Castello Pallotta con un convivio ricco di altre sorprese e interventi, particolarmente apprezzata una nota del fotografo Pier Paolo Serini, che ha omaggiato l’intera iniziativa con una sintesi poetica. La ricca serata si era aperta con un consuntivo dell’iniziativa condotto dall’organizzatrice Belinda Saltari, con la partecipazione di operatori, promotori, autorità che hanno reso possibile la realizzazione de “La Provincia dei Teatri”.