Minimo Teatro in “11 attoniti e riserve”, spettacolo sul Cagliari campione d’Italia 1970

MACERATA – Il Minimo Teatro di Macerata ha realizzato uno spettacolo sul Cagliari campione d’Italia 1970 dal titolo “11 attoniti e riserve” che esordirà in prima assoluta sabato 16 giugno nell’ambito della rassegna “Historica” a Sant’Epidio a Mare. L’intento è quello di testimoniare poeticamente la sovversione degli schemi oncolatrici del gioco come seppe fare quel Cagliari di Riva, Scopigno, Niccolai, Albertosi e compagni, una sovversione acrobatica, totale, stupefacente, unica e ricca di implicazioni atletiche, politiche, linguistiche.

Il regista dello spettacolo è Maurizio Boldrini, che tra l’altro è uno juventino, non è bizzarro che uno juventino renda omaggio al Cagliari?

– Tredici anni fa realizzai uno spettacolo dedicato a Manuel Fuente, il più grande grimpeur che io abbia conosciuto, dopo Pantani, s’intende, eppure ero un giovanissimo tifoso di Gimondi che mi godevo mentre implacabile e paziente aspettava le rare lune storte di Merckx. Avevo dodici anni quando quel Cagliari vinse lo scudetto, non solo un ragazzino come me ma qualsiasi vero sportivo, qualsiasi persona capace di vedere con la purezza di un bimbo, rimase nella meraviglia di un evento inaudito, il calcio non c’entra, è questione di poesia capace di superare il prevedibile della storia. E poi sono nato lo stesso giorno di Riva, il 7 novembre, e sono mancino come lui, mi basta.

Che ha insegnato quel Cagliari?

Calcisticamente molto, umanamente di più. Per quanto mi riguarda più direttamente, il teatro, è esempio dell’osceno capace di superare la scena e le sue leggi di convenienza. Gli attori di quel Cagliari hanno de-generato la scena come Carmelo Bene, indicando ciò che prima non era stato indicato, ad esempio che l’azione non è il fine dell’attore, bensì la condizione per l’equilibrio dell’essere. E pensare che ancor oggi le prestazioni atletiche si misurano in termini di vittorie e sconfitte e l’essere conta un fico secco. Ci sono ancora allenatori che non sanno distinguere tra velocità e rapidità, producendo sì vittorie ma annichilendo persone e gioco. In quel Cagliari un autogol di Niccolai valse esattamente come un gol di Riva. Mentre Albertosi bestemmiava verso il compagno, in tribuna, lo squalificato Scopigno applaudiva a Niccolai, sotto gli occhi increduli di Boniperti (era Juventus-Cagliari) dicendo: “Mai visto un gol così bello”.

In scena gli attori del Minimo: Silvia Bellabarba, Carla Camilloni, Martina Crucianelli, Orfeo Crucianelli, Marco Frontalini, Serenella Marano, Fabio Monteverde, Claudia Piccinini, Lorenzo Savi, Marco Tiranti, Lorenzo Vecchioni. Materiali iconografici: Pierluigi Cipolla.