MACERATA – Giovedì 27 alle ore 21.30 al Minimo Teatro in Borgo Sforzacosta n.275 la Scuola di Dizione Lettura e Recitazione propone una lezione saggio dal titolo emblematico: “Vi spiego alcune cose”. A “spiegare” sarà il direttore Maurizio Boldrini con la collaborazione dell’allieva Francesca Belli, dell’allievo Alessandro Mazzuferi e di Serenella Marano, attrice primaria del Minimo Teatro. La “spiegazione” consisterà in una comparazione tra alcune forme teatrali di indubbia valenza classica e i materiali radicalmente innovativi dello spettacolo Poesia Capitale che la Scuola del Minimo propose a Roma nel luglio dello scorso anno.
Direttore Boldrini come mai un titolo così perentorio?
La poesia solitamente non si spiega, anche se la pratico da sempre solo talvolta l’ho imposta in spiegazione ed esclusivamente per motivi di addestramento. In questo caso è un passo obbligato a causa di una delusione.
Che delusione?
Da quando opero di teatro fuori dal sistema teatrale, cioè da più di quaranta anni, mi è stato detto che sono sempre troppo avanti per gli spettatori. Può essere un complimento e contemporaneamente un limite. Però senz’ altro è paradossale perché chi fa tale affermazione evidentemente ha percepito la radicale differenza delle mie proposte artistiche rispetto alle ovvietà circostanti. Quindi in definitiva le uniche proposte valide per il contemporaneo sono quelle “troppo” avanti.
Ma la delusione?
La delusione è che anche chi con me è stato artefice di Poesia Capitale, gli allievi attori e attrici che hanno prestato il loro corpo e la loro intelligenza a questo spettacolo, pietra militare per i prossimi duecento anni per chi seriamente si avvicinerà allo studio del linguaggio, ebbene anche gli artefici non sono stati in grado di comprendere fino in fondo la grandezza delle risultanze. E questa per me è una delusione che quasi mi convince, quasi, di essere troppo avanti.
E quindi la necessità di una “spiegazione”?
Già, una volta tanto, nonostante l’evidenza eclatante della progressione artistica, è meglio fermarsi un attimo e spiegare, magari solo a me stesso, a due allievi, agli amici del Minimo Teatro, spiegare le differenze della nostra arte, perché non percepisco altro teatro se non quello in grado di superarsi costantemente e di essere la differenza rispetto al mercimonio circostante.
Per partecipare alla lezione saggio è obbligatoria la prenotazione al n. 380 3507650.